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Non fateci tornare “i delusi dalla politica”

di Serenella Accorsi

La premessa di questa riflessione è un mio post che, riassunto, diceva “la maggior parte degli italiani è contro il cosiddetto ddl intercettazioni. E allora, per chi vengono fatte le leggi? Per la minoranza?” Qualcuno mi ha ribattuto: “e chi le vota le leggi?”
Fatta questa premessa voglio fare alcune considerazioni su questo ddl e su Generazione Italia e la valanga di critiche che le sono piovute addosso.
Noi della base di GI sappiamo benissimo chi le vota le leggi, ed è chiaro che la domanda era una piccola provocazione. Ed è proprio perché lo sappiamo, che ci stiamo dannando da settimane, mandando e-mail di protesta contro questo ddl a parlamentari e senatori del PDL e a quelli dell’area finiana. Abbiamo creato pagine, abbiamo scritto note, ci siamo fatti mille telefonate tra coordinatori dei circoli e anche tra gli appartenenti ai circoli stessi, abbiamo dibattuto sulle bacheche di Facebook per giornate intere, perché eravamo tutti sgomenti e preoccupati per le sorti del nostro Paese e della Legalità. Appartenendo all’area finiana voglio però ricordare, o dire a chi non lo sapesse, che alcune delle persone che “votano le leggi”, proprio perché da qualche tempo cercano di opporsi alla sudditanza del pensiero unico, sono finiti sotto scorta. Allora forse qualcosa stanno facendo no? Questi finiani e questa Generazione Italia che vengono costantemente minacciati anonimamente in modo molto grave qualcosa staranno muovendo e cambiando, o no?
La base di GI, come ho detto direttamente anche ai vertici della stessa, facendomi portavoce di tantissime persone di tutta Italia con cui sono in contatto e mi hanno chiesto di esprimere il loro dissenso, non è una generazione di boccaloni. Lo sappiamo benissimo per chi e per cosa è stato fatto questo ddl. Per coprire l’ennesimo e disastroso italico scandalo.
Noi siamo una generazione politica nuova. GenerazioneItalia. Non siamo lobotomizzati dal pensiero UNICO. Non siamo iconolatri. Vogliamo un Paese nuovo, europeista e legale. Siamo culturalmente preparati. Non seguiamo un capopopolo, tantomeno a prescindere da ciò che fa e ciò che dice. Siamo finiani. E proprio come il nostro Presidente Fini siamo critici ma non siamo urlatori da piazza. E’ stato FareFuturo e poi, Generazione Italia a riaprire a tanti di noi una speranza di dialogo anche critico e a volte feroce ma sempre corretto. Sono stati FareFuturo e GenerazioneItalia a risvegliarci dal torpore politico in cui eravamo finiti da anni e a ridarci voglia e speranza di cambiamento. Un grandissimo entusiasmo, una politica attiva nel giro di due mesi. Cose che non si vedevano da secoli.
E poi? E poi la doccia fredda! La fiducia al ddl intercettazioni. Lo sgomento. La rabbia. Le domande. Si poteva fare di più? Se si, come? E poi i finiani dentro al Pdl sono numericamente in netta minoranza. Dunque che fare. Gridare che ci hanno tradito? No. Perché comunque si sono impegnati e hanno dato battaglia. Certo questo non ci mette l’anima in pace, perché non c’è dubbio che questo ddl sia disgustoso anche con le modifiche pretese ed ottenute dai finiani. Lo stesso Bocchino ha detto “non è questo il testo che volevamo”. Disgusta a noi, dunque, come disgusta come alla maggior parte degli italiani, e tra l’altro siamo ben consapevoli che ci sono altre urgenze in questo Paese: in primis la situazione economica, che non riguarda solo noi. La gente che perde il lavoro, le aziende che chiudono. La crisi insomma. Quella che fino a qualche mese fa si continuava imperterriti a dire che praticamente non c’era. Mentre noi cittadini la vivevamo già da tempo sulla nostra pelle. Dunque questo ddl è per questa ragione diventato ancor più disgustoso, perché non riguardava noi cittadini. Che si spendano troppi soldi per le intercettazioni è una realtà ed un problema che va risolto, ma non così e non ora. E comunque restava un paravento per nascondere il succitato vero obiettivo del ddl.
Vorrei dire qualcosa anche riguardo al discorso di Italo Bocchino che ha messo online mercoledì sera. E gli riconosco da subito il coraggio di averlo fatto. Politichese? Sì, in parte sì. Sul filo del rasoio? Sì in parte sì. Non condivisibile? Si, in parte sì. Però ha ci ha messo la faccia e l’ha messa sul sito di GI dove tutti possono commentare. E si è preso una valanga di insulti e di epiteti, giusti o sbagliati non giudico io, del tipo “traditore” e via dicendo, solo per accennare a quelli più garbati. Stanno ancora tutti lì. Si possono leggere. Nonostante tutto quello che è stato scaraventato addosso a GI non c’è stato nessun censore.
Ho ascoltato dunque le parole di Bocchino. E ho poi visto tutto quello che si è scatenato la sera stessa e i giorni successivi contro GI. Ho potuto sentire e leggere tutto poche ore dopo l’accaduto. In diretta praticamente. E questo perché Generazione Italia ha scelto di parlare con i suoi sostenitori e iscritti.
Contrariamente a quanto mi è accaduto in passato, da elettrice di sinistra, non ho dovuto scoprire cosa pensavano e dicevano i miei politici di riferimento da un film di Sabina Guzzanti.
Potrà piacermi o non piacermi quanto ho visto accadere e quanto ho sentito dire. Ma l’ho visto. L’ho letto. L’ho sentito. E sono anche persona che ha memoria. Mi ricordo benissimo di Fini quando faceva il saluto romano e diceva che i gay non potevano insegnare a scuola. Ho memoria. Noi di GI abbiamo memoria. Cosa che manca ad altri schieramenti. Ho memoria di quel Gianfranco Fini, e proprio perché da sempre ha giocato a carte scoperte, ho avuto la possibilità di non condividere quanto diceva e di contestarlo, e pure di disprezzarlo, perché era comunque alla luce del sole. Così come oggi. Non perdono invece l’alto tradimento di chi a sinistra mentre era al Governo faceva gli accordi sotto banco con Berlusconi, promettendogli di non fare una legge sul conflitto di interessi, mentre agli elettori faceva intendere di contrastare duramente questa anomalia italiana. Avevano un accordo. Nascosto. Schifoso. E allora, in tutta onesta, da ex elettrice di sinistra dichiaro che sto meglio qui. In GenerazioneItalia e con i finiani Perché qui ho la possibilità di riconoscere ed identificare l’avversario, a volte il nemico, e anche chi lavora a favore o contro la gente. E in un momento come questo, così delicato per il nostro Paese, dopo aver aperto circoli in tutta Italia, trovo il lavoro dei finiani e di GerarazioneItalia un atto coraggioso che mancava da tempo e che dovrà anche avere il suo tempo. Generazione Italia non sale sul predellino. Costruisce giorno per giorno.
Con questo ribadisco la mia convinzione che la strada intrapresa sia giusta. Di aver dato fiducia alle persone giuste ed è a queste persone che mi rivolgo, non solo a nome mio, ma a nome di tanti: siamo sicuri che non siate servi di nessuno, contrariamente alle accuse che vi sono state mosse, siamo consapevoli che la politica è anche strategia, dunque non ci aspettiamo che si risolva tutto in qualche mese, però vi invitiamo ad avere coraggio nel fare il meglio del meglio che si possa fare.
E siamo certi che state già lavorando per questo e che non lascerete questo ddl così come sta. Ricordatevi che se siete in pochi alla Camera e al Senato, siamo in tantissimi a sostenervi da fuori. Fate tutto il possibile perché quell’ondata di aria fresca che ci avete fatto respirare diventi ossigeno di tutti i giorni. Non fateci tornare “i delusi dalla politica”. L’astensionismo, l’avete visto con i vostri occhi quanto è aumentato. Tanti di quelli ora sono con voi. Non lasciate che si rintanino un’altra volta sotto il tetto di casa.
Bertolt Brecht scriveva “ci mettiamo dalla parte del torto, in mancanza di un altro posto in cui metterci.” Ecco, noi, dalla parte del torto, assieme a voi, ci sentiamo benissimo.

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