Intercettazioni: Cosa cambierà 

Rush finale per il disegno di legge sulle intercettazioni: la maggioranza è intervenuta per mettere a fuoco altre modifiche, che dovrebbero essere quelle definitive dopo il pieno accordo raggiunto nel Popolo della Libertà. Si va dalle norme che regolano la possibile sostituzione di un magistrato nel corso di un processo alle intercettazioni ambientali; dalle nuove sanzioni per gli editori che pubblicano materiale illegalmente alla proroga oltre il termine massimo degli ascolti; dalla soppressione delle disposizioni sul segreto di Stato alla nuova norma transitoria. L’obiettivo è il via libera al ddl entro questa settimana. Non è ancora escluso, comunque, che il governo presenti un maxiemendamento su cui porre la questione di fiducia. La Camera dovrebbe poi approvare la legge prima di luglio.

Ecco i cambiamenti nel disegno di legge sulle intercettazioni:

1. La durata – Dopo 75 giorni di intercettazioni, il pm potrà chiedere una proroga di 3 giorni in 3 giorni (non più 48 ore) se c’è il rischio che si compia un nuovo reato o se si tratta di una prova fondamentale.

2. La proroga – La richiesta di proroga è reiterabile potenzialmente per tutta la durata delle indagini preliminari: il pm fa richiesta al tribunale collegiale che decide entro tre giorni;

3. Il registro – Dal giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale saranno necessari i 15 giorni di vacatio ordinaria per consentire alle procure di allestire il registro segreto e un luogo dove custodire i testi delle intercettazioni.

4. Le “cimici” – Le intercettazioni ambientali si potranno effettuare anche senza la condizione di imminente commissione di un reato, ma non in luoghi privati. La durata viene fissata in tre giorni.

5. I pm – Nessuna sostituzione automatica per il pubblico ministero che viola il segreto istruttorio o fa dichiarazioni sul procedimento in fase di indagini preliminari.

6. L’utilizzabilità – Modifiche anche per l’utilizzabilità: le intercettazioni disposte per un reato potranno essere utilizzate per provarne anche un altro, purché il fatto sia lo stesso.

7. Gli 007 – Il comma che vietava l’ascolto di conversazioni in cui sono coinvolti agenti dei servizi segreti italiani è stato tolto dal disegno di legge sulle intercettazioni.

8. Segreto di Stato – Cadrà con un emendamento del governo l’apposizione del segreto di Stato sulle conversazioni degli 007. La manovra verrà trattata con un provvedimento ad hoc.

9. Le sanzioni – Confermati il reato e le sanzioni per gli editori che pubblicheranno i testi delle intercettazioni. Nell’emendamento si prevedono multe fino a oltre 450mila euro.

10. Gli editori – Gli editori risponderanno anche della pubblicazione delle intercettazioni di cui è stata ordinata la distruzione.

11. I processi – Le nuove disposizioni si applicano ai procedimenti pendenti, alla data di entrata in vigore della legge. È “fatta salva” la validità delle intercettazioni precedentemente disposte, ma “le stesse non possono ulteriormente proseguire, a decorrere dalla data di entrata in vigore delle nuove norme, per un tempo superiore alla durata massima” stabilita: cioè 75 giorni, poi eventualmente prorogabili.

12. Le riprese – Le riprese di un procedimento potranno essere autorizzate dal presidente della Corte d’Appello, anche in assenza del consenso delle parti interessate.

Nel provvedimento dovrebbe trovare spazio anche una regolamentazione degli operatori che si occupano tecnicamente di realizzare gli ascolti. Si pensa in particolare all'istituzione di un registro degli operatori, o forse un albo professionale, oppure una “centralizzazione” degli ascolti che potrebbe far capo a un tribunale. Un modo per evitare possibili fughe di notizie e, soprattutto, per limitare i costi Sarà inoltre stabilito un tetto di spesa, deciso annualmente dal Parlamento, per finanziare le intercettazioni.

Intercettazioni/Napoli: Berlusconi conferma la democrazia nel partito

“Silvio Berlusconi oggi ha dimostrato, ove ce ne fosse stato il bisogno, che nel Pdl c'è democrazia”. Lo afferma in una nota, Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera.

“Il fatto che egli si sia astenuto sul ddl intercettazioni – osserva – è dovuto all'incompletezza del provvedimento rispetto al programma che è stato votato dagli italiani; adeguandosi alle decisioni assunte conferma la democraticità del Pdl. Questo comportamento deve servire a tutti per qualsiasi decisione futura: la maggioranza detta la linea e il gruppo parlamentare si adegua”.

“E' poi naturale – prosegue Napoli – che nell'assemblea di Federalberghi il presidente del Consiglio abbia lanciato un messaggio chiaro nel dire che la superburocrazia politica gli impedisce troppo spesso di assumere con immediatezza quelle decisioni di cui il Paese ha bisogno, e che ora più che mai è necessario in questa fase della legislatura a quelle riforme che diano al premier i poteri necessari per accelerare il processo decisionale. Berlusconi ha perfettamente ragione: oggi la gente vuole che il governo possa decidere con immediatezza in base ai bisogni del Paese, superando quei lacci e lacciuoli retaggio della prima Repubblica che bloccano ogni politica del fare”.

Intercettazioni/Leone: l’opposizione non vuole una legge di civiltà

''L'opposizione non vuole una legge sulle intercettazioni, che per i suoi contenuti di civilta' rappresenterebbe un nuovo successo del governo Berlusconi''. E' quanto afferma Antonio Leone (Pdl), vice presidente della Camera, che denuncia ''l'azione degli irriducibili del Pd e di Italia dei Valori, che al Senato stanno tentando di tutto per svilire il ddl sulle intercettazioni contro ogni ragionevole disponibilita' della maggioranza''.

''Una lobby composta da magistrati, esponenti del mondo dell'informazione e partiti di opposizione -aggiunge l'esponente del Pdl- vuole impedire la messa a punto di un testo condiviso e definitivo, nonostante siano stati accolti in larga parte i loro suggerimenti''.

Per Leone, infatti, ''il rinvio in commissione degli ultimi emendamenti e' un'ennesima dimostrazione di buona volonta', per una discussione possibilmente serena e non demagogica, senza abbandoni plateali dell'Aula da parte della minoranza. Ma -conclude- i ritardi nel varo di una legge che coniuga in maniera ineccepibile l'impegno della lotta alla criminalita' con la difesa della legalita' e della privacy, non sono piu' accettabili''.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy