Quando il sottoscritto ha accolto l’appello di Salvatore Viglia alla costituzione di un Partito degli Italiani dall’Estero (PIE) ha subito carpito che bisognava tagliare il cordone ombellicale e chiudere con decenni di stallo e stagnazione delle politiche migratorie. Oggi a distanza di quasi due anni, mi rendo conto che gli italiani nel mondo hanno paura dei cambiamenti e si sentono felicemente adeguati, nelle loro reserve indiane. Ho avuto modo di constatarlo alla Festa della Repubblica, tenutasi all’Istituto di Cutura il 6 Giugno scorso, quando ho conosciuto per la prima volta il Senatore Fantetti ( fino ad allora ci conoscevamo solo di fama). Quindi avendo avuto la possibilita’ di fare conoscenza con un parlamentare eletto all’estero, faccio presente ai lettori che il sottoscritto come elettore non fa nessuna differenza il colore politico del rappresentante, poiche’ mette in primo luogo la rappresentanza e non il partito, ossia chi e’ mandato in parlamento appartiene al partito solo in campagna elettorale, dopo e’ un dipendente del cittadino. Fatto questa doverosa premessa, penso altresi’ che il parlamentare e’ in primis un legislatore e’ poi un politico. Durante la “manifestazione” mi sono permesso di presentare il senator a qualche personaggio di spicco della comunita’ italiana e cuturale (giovani) a Londra ( Raffaele puo’ confermarlo), ho ritenuto opportuno presentarlo anche ad un “politicante” vecchio stampo ( non faccio il nome ), questi all’idea mi risponde: “ Carminu’ io non faccio conoscenza con qualcuno che calza il distintivo dei fascisti sul petto”. Personalmente mi sono offeso al posto di Fantetti, il distintivo che il senator “calzava” era quello del parlamento italiano. Ritornando a casa (casa dolce e umile casa) sono arrivato alla conclusione che, prima o poi l’italiano all’estero dovra’ fare i conti con un passato si sudditanza partitocratica irrisolta, prima che si parli di voci coese, compatte, ossia un ombrellone sotto cui albergano piu’ voci. Caro Salvatore io ti staro’ a fianco come promesso, ma l’idea di un partito dall’etero, stenta ad entrare nell’mmaginario collettivo!