Manovra, magistrati pronti allo sciopero. In rivolta anche i farmacisti: a rischio 18 mila lavoratori

Tutte le magistrature fanno fronte comune contro la manovra economica, rispondendo con lo sciopero a quelli che definiscono “tagli iniqui” ai loro stipendi. Oggi il Comitato direttivo deciderà le modalità della protesta per quanto riguarda l'Anm. Lo sciopero – dice una nota – sarà effettuato secondo le modalità e i tempi previsti dai rispettivi codici di autoregolamentazione, ma con il costante coordinamento tra le diverse associazioni. Il Comitato “ribadisce l'assoluta contrarietà alle misure eccessivamente penalizzanti per i magistrati contenute nel decreto legge che, invece, non incide su alcuna delle fonti di spreco delle risorse del settore più volte segnalate”. “Partecipare consapevolmente allo sforzo di risanamento richiesto al Paese – si sottolinea nella nota – non significa accettare tagli iniqui alle retribuzioni e un'ulteriore destrutturazione del servizio giustizia”.Una riunione intersindacale valuta invece eventuali forme di protesta dei medici, in stato d'agitazione contro la manovra. A difenderla il premier Silvio Berlusconi: il Governo “ha fatto la cosa giusta nei tempi giusti”. “Se la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo non sarà modificata nel corso dell'iter parlamentare del decreto, “le farmacie private a rischio di immediata chiusura sarebbero circa il 25%, dislocate in tutte le regioni”. Con il risultato che “quasi 1 milione di cittadini, sui 4 milioni che ogni giorno si recano in una farmacia, verrebbero privati di un servizio di assistenza primario e fondamentale”. E' l'allarme lanciato nel corso di una conferenza stampa organizzata da Federfarma Lazio, dai responsabili regionali della federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani (Federfarma), preoccupati che le “penalizzanti” misure contenute nella manovra costringeranno molte farmacie, soprattutto nei piccoli centri, ad abbassare definitivamente la saracinesca. Con un serio danno per la “collettività” e con ricadute occupazionali: si stima infatti che potrebbero perdere il loro posto circa 18 mila lavoratori, in media uno per ogni farmacia privata.Tremonti ad Annozero: “I conti sul 2010 reggono” – Intanto ad Annozero il ministro dell'Economia Giulio Tremonti difende la manovra. I conti pubblici del 2010 tengono: sono in linea con le previsioni. Lo dice il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, spiegando che l'impegno con Bruxelles è quello di correggere i conti sul 2011 e sul 2012. Intervenendo alla trasmissione televisiva Annozero, il ministro spiega che il fatto di aver negato la necessità di una correzione per quest'anno nel corso di una passata puntata di Annozero era “una risposta a una polemica tipica della vecchia politica italiana per dire che i conti del 2010 non tengono. Invece, i conti sul 2010 tengono – sottolinea – e sono in linea con le previsioni”.Bersani: “Il Governo ammetta i suoi errori o il Pd non discute” – “Mi auguro che Tremonti non venga in Parlamento a dire le stesse cose. Se la racconta così non ci mettiamo neanche a discutere. Si fanno la loro manovra e arrivederci e grazie”. Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, replica così, nel corso della trasmissione Annozero, al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha illustrato le ragioni della manovra economica da 25 miliardi di euro. “Non accetto che mi si prenda in giro – aggiunge Bersani – siamo gente che ha governato. Se ragioniamo con parole di verità e capiamo gli errori – aggiunge – siamo tutti pronti a dare una mano perché siamo preoccupati”.Berlusconi: “Cosa giusta in tempi giusti” – ll Presidente del Consiglio dei Ministri sta lavorando con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, su due punti essenziali: a) sulla manovra di stabilizzazione finanziaria. Una manovra basata sull'impegno europeo e poi sviluppata attraverso un comune e intenso lavoro di preparazione. Nell'ambito di una grave crisi finanziaria, la più grave nel mondo dopo quella del 1929, il Governo Berlusconi è fermamente convinto di avere fatto la cosa giusta, nel tempo giusto, nell'interesse dell'Italia. Il Governo la presenterà in Parlamento forte delle sue convinzioni, certo del senso di responsabilità della sua maggioranza; b) su ciò che è necessario e possibile per rendere il nostro Paese competitivo sulla crescita, a partire da un grande progetto di liberalizzazione delle attività economiche. Fuori dai giochi e dagli intrighi di palazzo, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno lavorato insieme e continueranno a lavorare insieme legati, oltre che dall'impegno di Governo, da una leale ed antica amicizia personale.

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