Mi chirotera!
Lo dicono in Grecia. Significa: “che almeno non peggiori (la situazione)”. Ci riferiamo al clima grottesco che sta interessando la vita politica italiana in questi ultimi tempi. Non tanto per i fatti pruriginosi che interessano il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi, quanto per il riverbero scanzonato che produce troppa “allegria” e superficialità nella gente.
Gia to onoma tou Theou
Continuano i greci ma lo diciamo anche noi: “ in nome di Dio” in maniera un po’ diversa dai greci. Essi pronunciano l’affermazione con determinata convinzione ed è una chiosa serafica d’una presa di coscienza che vuole sfrondare ogni interesse strumentale. Noi siamo più severi invece, esclamativi.
Cattina
Formidabile l’aggettivo greco. Non è volgare, non offende ma piuttosto sgomenta esageratamente. Descrive, più che altro, chi ne viene apostrofato. Femminile, si rivolge alle donne a quelle sciatte con le calze giù alle caviglie, la puzza di sudore insopportabile ed i capelli legati male la metà davanti agli occhi. Ma “cattine” potrebbero essere apostrofate quelle bellissime veline per le quali il mibtel è un apparecchio televisivo di ultima generazione adatto al digitale terrestre.
Perithorio
Cioè a dire, la “possibilità” ma la parola descrive con una immagine uno spazio circoscritto che di volta in volta è abbastanza grande da aiutare il pensiero che si sta per formulare. Non ho “perithorio” significa meglio in greco che non ho la possibilità concreta in un determinato spazio, non ho spazio sufficiente nel quale potermi muovere.
Non ho perithorio di capire cosa stia accadendo a causa di storie inerenti Cattine che condizionano la vita politica del paese. Mi chirotera, gia to onoma tou Theou.