Bisogna guardare oltre la causa palestinese. Il problema è l’espansionismo islamico

La seconda intifada palestinese aveva provocato grandissimi danni economici alla Palestina, che già da sempre vive una situazione di povertà e che è produttrice di lutti e rovine.
Nel 2002 i bimbi palestinesi che soffrivano di malnutrizione erano il 20%, e il “cattivo Bush”, come lo definiscono i pseudopacifisti e la sinistra occidentale, sostenne fortemente la necessità di creare uno Stato palestinese con un economia solida fondata su imprese aiutate da un governo onesto.
Proprio Bush, fece stanziare finanziamenti per 50 milioni di dollari a favore delle agenzie che operavano in Palestina e diede il via a quello che fu definito “Un piano Marshall per il Medio Oriente”.

Quindi gli USA, e il suo governo repubblicano, lavoravano per aiutare i palestinesi ad avere un proprio stato vero, e a camminare verso la pace. Ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, una parte dei palestinesi stesso non volevano in realtà tutto ciò. Infatti Arafat, dovette istituire una commissione di controllo perchè i fondi americani furono in gran parte dilapidati dai “terroristi palestinesi” , che infiltrati nel sistema di aiuti li depredarono per armarsi. In seguito tra situazioni di alti e bassi, e con l'avvento di Hamas, e la strana morte di Arafat, la situazione è andata sempre più peggiorando, tanto che Israele per difendersi dagli attacchi infami dei terroristi, è stato costretto a mettere l'embargo, e il resto è tragica storia dei nostri giorni.
Quindi, è vero che il popolo palestinese ha diritto ad avere un suo territorio, ma è anche vero che essi vogliono possedere il territorio da sempre abitato dagli ebrei, e non viceversa come falsamente i sostenitori dei palestinesi “ciarlano”.

Quindi legittimo per i palestinesi, o meglio per gli arabi della Palestina, che per comodità chiamiamo “palestinesi”, di possedere un territorio, ma nel rispetto di quello degli altri e nel rispetto del vicino stato di Israele, cosa che a quanto pare i palstinesi non digeriscono, pechè vorrebbero possederlo tutto.
Se non ricordo male il Governo di Gerusalemme aveva sgomebrato Gaza e la Cisgiordania, per dare spazio ai palestinesi, quando gli ebrei in quell'area erano una forte maggioranza, ma pur da una posizione di forza Israele dave concessioni chiedendo in cambio agli arabi plestinesi di riconoscere lo Stato di Israele e al progetto di voler dominare tutta la Palestina.

Con Sharon e Abu Mazen, parve che la soluzione pacifica si avvicinava. E questo succedeva tra il 2003 e il 2005. La comunità internazionale fu contenta, gli arabi moderati furono contenti, e fu cosi che Bush chiese al Congresso di stanziare altri 350 milioni di dollri per sostenere le riforme politiche-economiche avviate dalla nuova Autorità Palestinese, dichiarando: “Aiutare il popolo palestinese a porre fine al terrorismo e a costruire le istituzioni di uno Stato pacifico e democratico è un impegno urgente per un nuovo assetto del medio Oriente”.

Con Obama, invece non si fa niente, ma Obama, ha dimostrato da tempo ormai la sua politica che io definisco “della ricotta”.
Allora, cos'è che non và?
Fin dal 1928 siste un organizzazione denominata “Fratellanza Islamica” che nacque per contrastare il colonialismo, ma che invece dopo poco tempo si dedicò a l'espansionismo islamico mediante la diffusione della religione islamico più integralista, con l'obiettivo folle di dominare il mondo. Ogni stato della terra governato da un Califfo che fa le veci di Allah in Terra, come afferma anche “Bat Ye'Or” ne “Il Califfato Universale” di Eurabia. Se approfondiamo la situazione, senza essere superficiali, vediamo che negli ultimi anni l'Europa Unita, ha subito un immigrazione clandestina, per l'80% di religione islamica pari a circa 15 milioni di persone, oltre a quella regolare, e costoro stanno cercando di piantare “Minareti e Moschee”, che secondo un interpretazione del Corano sono la bandierina di appropriazione virtuale di un territorio. Cioè chi ben comincia è a metà dell'opera.

Essi con la cosiddetta “Politica de Ventre” (i loro Iman dicono dal pulpito, “dovete ingravidare le vostre donne e solo cosi vinceremo”), cioè fare più figli possibili per colonizzare un territorio, intendono prendere il possesso del Paese che li ospita, e se poi trovano il politico “Imbecille di turno” che li sostiene ottengono presto anche il diritto di voto, dimenticando che essi uccidono il prorio figlio o figlia che tenta di occidentalizzarsi o meglio di civilizzarsi.

Sono partito dalla “Fratellanza Islamica” per voler collegare al fatto che in realtà Hamas, che rappresenta l'ala integralista in Palestina, è per me una potente organizzazione terrorista, che non vuole affatto la pace, vuole provocare Israele per scatenare la Jihad in tutto il mondo, con la forte alleanza del fanatico Ahmadinejad e la serpe turca.
Essi sono dappertutto, si alleano con i terroristi nostrani, che non si rendono conto in che situazione si mettono, tanto che si rischia di far diventare presto l'Europa a maggioranza musulmana. I musulmani negli ultimi 50 anni in Europa sono aumentati del 300%, mentre i cristiani del 40 %.

Ma il fatto religioso in sè non dovrebbe essere per forza un male, il problema è che si diffonde il credo della Jihad, degli attacchi terroristici per eliminare chi non la pensa come loro, per imporre la volontà di Allah (?).
Il Principe della Corona Araba, Abdullah Bin Abdulaziz nella conferenza di Riad del 2005, dichiarò, riportato in sintesi: “L'Islam è la religione della pace, della saggezza, della rettidudine. Il terrorismo è un crimine globale pepetrato da menti malate e gonfie d'odio. E' basato sul traffico d'armi, di stupefacenti e il riciclaggio di denaro. E' necessario istituire un centro internazionale di lotta al terrorismo”.

In un altro articolo, ho scritto che mai e poi mai nel Corano è stato scritto che Allah ha detto ai suoi adepti “Uccidi il tuo prossimo come te stesso”, facendo riferimento ai kamikaze.
Quindi, tornando al problema del territorio palestinese che sembrava risolto qualche anno fa, pensando al fatto che Israele ha dimostrato ampiamente la volontà di riconoscere lo Stato palestinese, sembra che una parte dei palestinesi integralisti viceversa, non lo voglia fare, facendo forza sugli alleati fanatici del pazzo iraniano, gli hezbollah etc.

Ai palestinesi perbene secondo me, spetterebbe il compito di reagire e impedire altri attentati, prendendo le distanze da Hamas che tral'altro tiranneggia.
Inoltre l'organizzazione terrorista di Hamas, utilizza donne e bambini come scudi umani, nascondendo nelle scuole i suoi militanti per impedire ad Israele di colpirli, perchè Israele teme poi la condanna della comunità internazionale, ed è proprio dalle scuole, dalle case normali che partono gli attacchi agli israeliani. I palestinesi devo volere la pace e non farsi coinvolgere in un becero progetto che va aldilà del loro problema, il progetto folle della Jihad.

Perciò smettiamola di voler coprire, nascondere, il problema di fondo, che non è più lo scontro tra “Sionismo e Islamismo”.

Il problema è l'espansionismo islamico.

Gennaro Ruggiero www.gennaroruggiero.com

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