«Non prima di aver fatto qualche precisazione».
Così si è sfogato l’on. Antonio Razzi alla notizia che qualche parlamentare di cattivo gusto al consesso intercontinentale CGIE ed intercomites di Francoforte abbia detto che egli non solo abolirebbe il CGIE, ma eliminerebbe anche i Comites.
«E’ una notizia fasulla piena di veleno e senza fondamento» -da detto- è risaputo infatti- ha continuato- che già dall’inizio del mio primo mandato, da tempo immemore quindi, mi sono espresso per l’inutilità di un Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero ma sempre favorevole per i Comites che sono i veri referenti sul territorio dei nostri connazionali all’estero».
L’on Razzi infatti, sia sul sito della Camera dei deputati che sul suo personale ha sempre predicato con grande fervore l’abolizione del CGIE giustificando politicamente la determinazione. Tutta l’Italia dei valori sostiene questa tesi e rafforza la volontà di sostenere i Comites quale anello di connessione forte con i consoli. «Guardo e passo ma dico loro che i fatti della pignatta li conosce la cucchiara e a buon intenditore poche parole. Il CGIE è un sistema mostruosamente dispendioso ma ad uso e consumo solo di pochissimi, capisco l’interesse parossistico per questo che non è stato altro che una buona opportunità».
Così ha concluso l’on. Razzi tenendo a sottolineare l’enormità della bugia che tende a discreditarlo agli occhi della gente che lo ha votato «anzi, sarebbe importante che i presidenti dei Comites venissero a Roma periodicamente, almeno due volte all’anno, primavera ed autunno, ad esporre le loro problematiche inerenti le comunità degli italiani all’estero, altro che contrario» ha concluso.
