Manovra, tensioni nel Palazzo

Il tentativo di far apparire coeso il governo non ha convinto molti analisti. I focolai delle polemiche
restano accesi. Tra questi, lo scontro sulle province da abolire. Mentre l’opposizione si divide sullo sciopero

Giulio Tremonti commissaria il governo e diventa, di fatto, il vero capo dell’esecutivo. è la lettura che circola nei palazzi del otere da quando è stata presentata la manovra da 24 miliardi di euro. Una manovra di tagli e sacrifici che contraddice più di un anno di dichiarazioni ottimistiche del premier, il quale ha sempre negato le difficoltà economiche del paese.
Dopo giorni di tensione, Berlusconi è stato costretto ad accettare la manovra e ad assumersi la responsabilità politica del giro di vite. Ha tentato anche nella conferenza stampa congiunta di accennare a qualche motivo d’ottimismo – la ripresa c’è – ha detto – e abbiamo fiducia – ma non era proprio aria. e quando gli hanno chiesto della diminuzione della pressione fiscale, Tremonti non gli ha offerto alcuna sponda. anzi. a smentire voci su tensioni nella maggioranza e tra i due, ci ha pensato Bonaiuti. «anche questa mattina – ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – i giornali hanno lavorato di fantasia. Quando è in gioco una manovra da 24 miliardi di euro non può esserci che un dibattito all’interno del governo. e meno male che c’è. Ma quando Berlusconi e Tremonti si presentano insieme alla stampa per descrivere questa manovra mi pare che a quel punto tutti i dubbi su un contrasto tra loro cadano». e invece non cadono affatto. almeno non tra gli addetti ai lavori, cui questa smentita suona come una conferma. e la manovra offre un nuovo spunto di polemica nella maggioranza: l’abolizione delle province. il testo prevede la soppressione di quelle con me-no di 220.000 abitanti. La Lega è contraria, i finiani vogliono abolirle tutte. «sull’abolizione delle province – afferma Bocchino della minoranza del pdl – serve più coraggio. Tagliare soltanto quelle fino a 220mila abitanti è poco coraggioso e sembra una scelta condizionata dalla mappa geografica e dalle alleanze politiche». gli risponde reguzzoni, capogruppo lumbard: «La Lega ritiene impraticabile l’abolizione di tutte le province poiché rappresentano un ente locale di tradizione storica che eroga servizi importanti. Le province sono identità territoriali ». polemica anche tra pd e idv sullo sciopero indetto dalla Cgil. «il nostro obiettivo – dice il vicesegretario del pd enrico Letta – è cambiare la manovra in parlamento». sintetico, invece, il portavoce dell’idv Leoluca Orlando: «il presidente del Consiglio è come Dracula con le sue vittime. aderiamo allo sciopero del pubblico impiego indetto dalla Cgil per il 12 giugno». il sole che ride critica pesantemente la manovra e propone un’alternativa, ispirata da una celebre frase di sandro pertini. «i Verdi – annuncia il presidente Bonelli – hanno avviato una petizione popolare dal titolo “svuotare gli arsenali e riempire i granai” e chiedono alle altre forze di opposizione, in parlamento, di sostenere la campagna per il taglio delle spese militari. si possono risparmiare oltre 29 miliardi di euro, più di quanto è previsto nella manovra, che provocherà un vero e proprio disastro sociale»

Augusto Romano
TERRA

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