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ROMA: COMMEMORATO UN’ALTRO FASCISTA, MA LA COLPA E’ ANCHE NOSTRA. Intervento di Mario Michele Pascale

L’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi, ha inaugurato una targa all’interno del Bioparco in ricordo dell’orientalista Giuseppe Tucci. Autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri e opere divulgative, condusse diverse spedizioni archeologiche in Tibet, India, Afghanistan e Iran. Fondò inoltre, assieme a Giovanni Gentile, l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma.
Fin qui una notizia che potrebbe risultare anche banale.

Ma banale non è perché Giuseppe Tucci è una figura molto scomoda, facente parte di quel clan
di orientalisti sospesi tra fascismo e nazionalsocialismo, la cui massima espressione fu Pio Filippani Ronconi, suo allievo, volontario nelle SS ed anch'egli emerito orientalista.
Ovviamente Tucci, come molti altri intellettuali che, in larga parte, hanno continuato ad insegnare e a gestire posti di responsabilità nel dopoguerra, sottoscrisse il famigerato “manifesto sulla razza”.

Risulta singolare un omaggio a questa figura, di indubbio valore accademico e di altrettanto disvalore politico. Risulta anche singolare l'interrogazione da parte di alcuni deputati del PD, tali Verini, Fiano, Morassut, Touadi, che criticano la scelta rivolgendosi ai ministri Bondi e Maroni. La risposta alle polemiche dell'assessore Croppi è quantomai calzante: non si tratta di un'iniziativa della giunta Alemanno, ma, addirittura, della giunta Carraro. Le amministrazioni di sinistra successive (Rutelli e Veltroni) pur sapendo, non hanno impedito, lasciando che la pratica avanzasse.
Non entriamo nel merito, l'assessore Croppi è uomo di destra e fa quel che sa fare meglio; commemorare gli uomini di destra, per quanto scomodi possano essere.
Lo scandalo, a mio avviso, non sta qui; il problema sta in chi, dovendo aborrire e fare molta autocritica, ha preferito, in nome di un pretestuoso progresso, dire che in fondo partigiani e repubblichini erano uguali e meritavano ambedue rispetto. Il riferimento a Luciano Violante è d'obbligo ma val la pena ricordare che Violante, nel suo pressapochismo politico derivante da uno stupido “senso dello stato”, è figlio della pacificazione togliattiana.
Togliatti, sbagliando, volle i fascisti fuori dalle galere e quei fascisti tornarono al loro posto, nelle università, nelle forze dell'ordine, nella pubblica amministrazione, praticamente impuniti.
Mussolini pagò per tutti a piazzale Loreto.
Con Violante sono colpevoli anche molti intellettuali italiani contemporanei, che hanno rivalutato l'ideologia fascista e nazista, rendendola nobile oggetto di studio. Uno studio non storico, quindi inquadrato all'interno del divenire, con tutta la pesantezza delle conseguenze, ma concettuale, teoretico.
Colpevole Togliatti, che impedì che in Italia avvenisse una “Defascistizzazione” così come avvene la “denazificazione” in Germania, colpevole Violante, colpevole Massimo Cacciari, che ha contribuito allo sdoganamento di quel losco figuro di Martin Heidegger.

Cari Verini, Fiano, Morassut e Touadi; dopo l'interrogazione ai ministri competenti mi farebbe molto piacere che inviaste un'interrogazione a Bersani, vostro segretario, per far si che si arrivi ad una censura, ferma e decisa, sia di Togliatti che di Violante che di Cacciari.
E' anche colpa loro se i fascisti e i neo nazisti oggi alzano la testa.

Mario Michele Pascale
Direttore di MarianneTv

Membro del Direttivo nazionale di Libertà ed Eguaglianza

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