Uan manovra da 24 miliardi ne scarica 13 sul Patto di Stabilità, tagli che colpiranno i servizi ai cittadini. Zoggia: “Non si uccidono così gli Enti Locali, considerati da risorsa a malattia”. Critiche da Errani, Chiamparino, Filippeschi. E da Formingoni e Scopelliti! Disfattisti sinistri anche loro??
Tremonti presenta con Berlusconi una manovra da 24 miliardi. Eppure al tavolo manca chi metterà gran parte die soldi della nuova Finanziaria: comuni, province e regioni. Eppure sono loro i più penalizzati dai nuovi vincoli del patto di Stabilità, ancora più rigidi, che garantiranno 13 miliardi di euro allo Stato. Soldi che in una partita di giro finiremo per pagare con nuove tasse o con meno servizi.
Così ci si appella al senso di responsabilità quando per due anni si è fatto l’esatto contrario, tacciando di catastrofismo chi aveva previsto i sacrifici richiesti in queste ore. Davide Zoggia, Responsabile Enti Locali della Segreteria nazionale del Pd ne è convintissimo: “A fronte delle cifre presentate si tratta di una manovra che colpisce duramente gli enti locali e quindi cittadini e imprese, perché i tagli si tradurranno inevitabilmente in aumento di imposte. E e non si andrà verso un allentamento del patto di stabilità l’effetto sarà quello di sclerotizzare una situazione giunta al limite: si impedirà ai comuni virtuosi di migliorare i servizi facendo ripartire il mercato senza incidere sulle cause che producono disavanzi di spesa. Il governo continua a considerare gli enti locali una malattia e non una risorsa strategica. Così li si uccide”.
E sfogliando i giornali ad attaccare la Finanziaria sono sidaci, governatori e presidenti di provincia del PD come del PDL, tranne la voce fin qui isolata del leghista Cota in Piemonte, che per ora resta fedele alla linea, dicendosi convinto (come spiega a La Stampa)di riuscire a recuperare le risorse necessarie per contribuire alla manovra tagliando gli sprechi e le spese superflue, senza ovviamente entrare nel dettaglio delle voci.
Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, non ci sta a tagliare alla cieca: “Questi tagli sono inaccettabili, non ci sono state fornite le cifre in modo serio e puntuale e anche questo è un problema. Inoltre – ha specificato il presidente dell'Emilia Romagna – la manovra, toccherà tutte le attività che le regioni svolgono, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, all’assistenza alle famiglie con persone non autosufficienti, alla protezione civile regionale”.
Il Sindaco di Torino e Presidente dell’ Anci (Associazione dei Comuni italiani), Sergio Chiamparino ha spiegato che i comuni del Piemonte tra il 2004 e il 2009 hanno già versato 4 miliardi ai saldi di finanza pubblica e adesso, l’associazione chiede una boccata d’ossigeno per il 2010: “Piuttosto abbiamo chiesto al Governo una rimodulazione del patto di stabilità interno per il 2011-2012, che rischia di bloccare gli investimenti con effetti recessivi sull’economia”.
Anche il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Presidente di Legautonomie, ha definito questa manovra parziale e miope, sottolineando il rischio di un generale impoverimento del Paese. Ma altro che federalismo: “Si tratta di misure demagogiche e non ci sono interventi strutturali che aggrediscono i costi del centralismo”.
Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia parla di macelleria sociale, proprio come il PD diversi mesi fa: “Siamo ad un livello di dramma sociale che viene occultato dalla propaganda, a Palazzo Chigi hanno giocato a nascondino per due anni e adesso come si può chiedere ad un pensionato e ad un lavoratore dipendente anche solo il contributo di un euro?”
E chi pagherà di più saranno i cittadinid el Sud come fa notare Gianni Pittella, europarlamentare del Pd e vicepresidente del Parlamento Europeo: “Quella prospettata dal Governo è una manovra che sottende una politica pericolosissima perché incide direttamente sui posti di lavoro. Lo dimostrano i fatti – sottolinea Pittella – dal 2006 la pressione fiscale è al massimo in alcune Regioni del Sud in disavanzo sanitario, a partire dalla Campania. Ebbene: in tali Regioni la perdita di posti di lavoro è stata tripla rispetto a Regioni, sempre del Sud, con le imposte al livello standard come la Basilicata e la Sardegna. Si ricorda che Irap e addizionale Irpef dal 2006 sono al massimo di legge in Campania, Puglia e Abruzzo e cioè al 4,82% per l'Irap (contro il 3,90% base) e 1,40% per l'addizionale Irpef (contro lo 0,90% base)”.
Sempre su la Stampa oggi c'erano anche i pareri dei governatori del PDL contrari alla manovra della loro maggioranza: il Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, e il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopellitti.
Formigoni, che più di altri colleghi del suo schieramento si è speso per il federalismo fiscale, ha espresso forti perplessità sulla manovra che così come è concepita, rischia di affossare il futuro della riforma, cavallo di battaglia del suo mandato. Ha aggiunto Romano Colozzi, Assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia: “Le risorse a rischio taglio, sono legate al sociale, alla scuola, alle politiche ambientali: un effetto dirompente e inaccettabile sui servizi basilari”.
Ha parlato di una controproposta da lanciare al Governo, di intesa con le altre Regioni, il calabrese Scopellitti: “La situazione è difficile, la manovra così come ci viene presentata, consiste prevalentemente in tagli, e gli stessi tagli ai Ministeri – ha aggiunto il governatore della Calabria – avranno ricadute indirette sulle Regioni”.
Ecco…come faranno a definirli comunisti spendaccioni e pessimisti?
Anto. Pro.- Ma.Lau.