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Afghanistan: uccisi due soldati italiani e altri due feriti, uno è una donna

Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due sono stati feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù di 33 anni, di Velletri (Roma) e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, di 25 anni, della provincia di Bitetto (Bari). Da fonti militari si apprende che i feriti – un uomo e una donna del 32° reggimento genio alpino di Torino – hanno subito lesioni gravi, prevalentemente alle gambe. Si tratta del caporale Cristina Buonacucina, 27 anni, originaria di Foligno e residente a Moncalieri; e di Gianfranco Sciré, 28 anni, di Casteldaccia un piccolo comune vicino Palermo. Tutti i militari coinvolti appartengono al 32° Reggimento genio guastatori della brigata alpina Taurinense e nel contingente italiano in Afghanistan sono inseriti nella Task-Force Genio, unità che, tra gli altri, ha il compito di controllare e bonificare gli itinerari percorsi dalle pattuglie e dai convogli militari.I feriti non sono in pericolo di vita – Buonacucina, in servizio dal 12 gennaio 2009 e alla prima missione in Afghanistan, era la radiofonista del blindato Lince colpito dall'ordigno. Ha riportato due fratture alle caviglie ed una compressione della vertebra lombare. Sciré ha riportato, invece, una frattura alla tibia sinistra. Massimo Fogari, capo ufficio pubblica informazione dello Stato Maggiore della Difesa, intervistato dal Tg1, ha detto che “le condizioni dei due feriti al momento sembrano non gravi rispetto a quanto credevamo in un primo momento. Sono stati trasportati tramite elicottero all'ospedale di Herat e i medici hanno comunicato che non corrono pericolo di vita”.Difesa: non è stato un attacco all'Italia – Dal comando italiano di Herat fanno sapere che si è trattato di un ordigno artigianale fatto esplodere contro un blindato Lince alle 9,15 locali. I quattro si trovavano a bordo del mezzo posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 chilometri a sud di Bala Murghab. Massimo Fogari ha precisato che l'attentato non è stato un attacco mirato all'Italia. “L'autocolonna aveva mezzi appartenenti a tutte le nazioni che compongono la coalizione”.Il cordoglio ai familiari dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito – Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Giuseppe Valotto, “unitamente a tutti gli uomini e le donne dell'Esercito italiano, esprime il profondo e sincero cordoglio ai familiari delle vittime dell'attacco ai nostri militari in Afghanistan ed il sentito augurio che le condizioni dei feriti possano migliorare quanto prima”. Due professionisti “specializzati e molto motivati”, che erano andati in Afghanistan “per fare bene il proprio lavoro”. Così il comandante del 32mo Genio Guastatori, colonnello Rosario Bonanno, ricorda i due soldati uccisi. “Li conoscevo bene, perché spesso avevamo lavorato insieme”, ha aggiunto il comandante del Reggimento in cui le due vittime prestavano servizio. “Erano giovani preparati – ha ribadito – che conoscevano bene il proprio lavoro”. Anche nella caserma di corso Brunelleschi, dove ha sede il reggimento, le bandiere sono a mezz'asta da questa mattina in segno di lutto.Il dolore di parenti e amici – Il padre del caporale Luigi Pascazio è un poliziotto e ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. E' stato il questore di Bari, Giorgio Manari, ad accompagnare a casa Angelo Pascazio dopo che gli è stata comunicata la notizia della morte del figlio. Una piccola folla di amici e parenti si è invece radunata in via Raia, a Casteldaccia (Pa), dove abita la famiglia di Gianfranco Sciré. Gli ufficiali dell'esercito sono nell'abitazione per parlare con i familiari del ferito. Dolore anche al comando della Brigata Taurinense di Torino, nella Caserma Garibaldi di Corso Quattro Novembre. Sono pochi i militari rimasti: tutta la brigata, di fatto, è schierata in Afghanistan. La notizia dell'attentato è arrivata in tempo reale alla sede del comando torinese ed ha lasciato scossi i colleghi dei militari uccisi e feriti. “E' così…”, si lascia sfuggire commosso uno dei loro compagni nei pressi della caserma, al cui comando è adesso il generale Francesco Paolo Figliuolo.La Russa: ordigno ad altissima potenza – “Ancora una volta si è trattato di uno Ied, cioè di un ordigno improvvisato, ma di altissima potenzialità, che è esploso sotto il quarto veicolo di una colonna che da Herat procedeva per una operazione”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervistato dal Gr1, commenta l'attacco. “Sono ordigni – ha spiegato La Russa – con grande potenza esplosiva ma artigianali, piazzati sulla strada. In genere il colpo viene assorbito dall'ottimo mezzo in dotazione ai nostri militari, il Lince, che ha salvato molte vite dei nostri militari. In questa occasione la potenza dell'esplosivo era fortissima. Vi è un grande – ha aggiunto – sincero dolore per la perdita di queste due giovani vite. Per la prima volta è rimasta ferita abbastanza seriamente una donna del contingente italiano in Afghanistan”.Rientro delle salme atteso per mercoledì mattina – Le salme dei due militari uccisi saranno rimpatriate “presumibilmente nella mattinata di mercoledì”, ha detto La Russa, il quale ha spiegato che il generale Corcione “sta partendo per l'Afghanistan per occuparsi del ritorno delle vittime di tutto quanto sarà necessario”.La procura di Roma apre un fascicolo – La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale sull'attentato. Strage con finalità di terrorismo il reato iscritto nel fascicolo, affidato al pubblico ministero Giancarlo Amato. Il magistrato è in attesa di una prima informativa dei carabinieri del Ros sulla dinamica dell'attentato.Gli uomini e le donne della Taurinense – Il contingente nazionale di stanza a Herat dal 20 aprile 2010 è guidato del generale di Brigata Claudio Berto, comandante della brigata alpina “Taurinense”. La componente principale delle forze nazionali è costituita dal personale proveniente dalla brigata alpina, ma sono presenti significativi contributi di uomini e mezzi della Marina Militare, dell'Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Con le due vittime di oggi sale a 24 il numero degli italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004.La missione – Il Regional Command West (RC-W), la zona sotto la responsabilità italiana, è un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale (grande quanto il Nord Italia) che si estende sulle quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. Per l'Afghanistan è autorizzata la partecipazione di 3.227 militari italiani. Allo stato attuale i soldati italiani dispiegati nella regione ovest del paese asiatico, sono circa 2.800. Dal prossimo mese di giugno arriveranno circa mille uomini, rinforzi decisi dal governo nell'ambito della nuova strategia fortemente voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e approvata dalla Nato.http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/10/05/17/afghanistan-uccisi-2-soldati-italiani.html

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