Garavini (PD) illustra l’interpellanza urgente sulla chiusura dei consolati italiani

“Il Governo faccia un passo indietro per salvaguardare gli interessi dell’Italia nel mondo”

“Siamo soddisfatti dell’apertura mostrata dal Governo rispetto alla politica finora adottata sulla gestione della rete consolare. Rispondendo in aula alla nostra interpellanza urgente, il sottosegretario per gli affari esteri, Enzo Scotti, ha confermato la necessità di investire risorse in un settore fondamentale per salvaguardare gli interessi dell’Italia nel mondo”. Lo ha dichiarato la deputata democratica Laura Garavini, prima firmataria dell’atto parlamentare.

“Un Paese moderno”, ha spiegato la parlamentare eletta in Germania, “capace di competere con gli altri a livello globale, non può fare a meno di una rete consolare funzionante, in grado promuovere l’interscambio economico-commerciale e culturale con l’estero, offrendo alle aziende e alle autorità locali importanti punti di riferimenti in questo senso. La chiusura di numerosi consolati in Europa e nel mondo, decisa dal Governo italiano, è in evidente contrasto con questa esigenza, ignorando completamente l’alto valore strategico che tali strutture hanno per l’Italia. Se, per di più, si tratta di un Paese con una lunga esperienza d’emigrazione, è chiaro come la chiusura di ben 18 sedi crei indubbi disagi per le consistenti comunità residenti all’estero, che si vedono negato un loro diritto fondamentale”.

È per questo che i sostenitori dell’interpellanza, tra cui la presidente del PD Rosy Bindi, il vicesegretario Enrico Letta e altri autorevoli esponenti del partito come Livia Turco e Gianni Cuperlo, hanno chiesto al Ministero degli esteri di “ritornare su quel piano di smantellamento dei consolati”, invitandolo a valutare una serie di alternative. “Si è tenuto conto delle numerose offerte da parte delle autorità straniere per ridurre o azzerare i canoni d’affitto?”, ha voluto sapere la Garavini, alludendo a sedi come Liegi, Mannheim, Saarbrücken, Mulhouse per le quali sono stati offerti locali gratuiti o comunque a prezzi meramente simbolici. “Si è adeguatamente valutata la possibilità di eliminare gli sprechi esistenti attraverso declassamenti o l’accorpamento di rappresentanze? E si è tenuto conto del fatto che le stesse chiusure in molti casi provocherebbero costi ingenti per la riorganizzazione delle sedi previste per l’accoglimento? Sedi che nella maggioranza dei casi non sono sufficientemente capienti e idonee alla nuova ristrutturazione?”, ha proseguito la parlamentare democratica.

“Il nostro gruppo”, ha aggiunto il capogruppo del PD in Commissione parlamentare esteri, Francesco Tempestini, “ha dimostrato sin dall’inizio un atteggiamento responsabile e costruttivo. Ora è prioritario che il Governo si renda disponibile a effettuare sulla questione dei consolati, che è in continua evoluzione, un monitoraggio costante, animato da una concreta volontà di collaborazione – volontà”, ha sottolineato Tempestini, “che da parte nostra non manca”.

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