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Il guazzabuglio di Fatima è come un elastico

Papa Benedetto XVI parlando con i giornalisti durante il volo che lo ha condotto in Portogallo, ha dichiarato che le attuali «sofferenze» della Chiesa, in conseguenza degli abusi su minori commessi da sacerdoti, fanno parte di quelle annunciate nel terzo segreto di Fatima. Se non fosse per il rispetto dovuto al Pontefice, mi verrebbe da ridere. A quel guazzabuglio inventato da suor Lucia, dove “due Angeli ognuno con un annaffiatoio di cristallo nella mano…raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”, si è attribuito di tutto. Nel “Vescovo vestito di bianco…mezzo tremulo con passo vacillante” che viene ucciso con “varie armi da fuoco” nonché “frecce” (fanno più effetto), si è voluto vedere Giovanni Paolo II. Si dà però il caso che quando il Papa subì l'attentato non era tremulo e vacillante, ma nel pieno delle forze. E non morì. Ma il segreto è come un grande elastico: si adatta a tutto. Ora Benedetto XVI ci dice che le attuali sofferenze della Chiesa pure furono annunciate nel segreto. Ma sì! Però il cardinale Angelo Sodano nel commento al guazzabuglio, scriveva: “La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l'immane sofferenza della fede dell'ultimo secolo del secondo millennio” (Cf Il Messaggio di Fatima – Elledici – firmato da: Joseph Card. Ratzinger). Si dà il caso però che ci troviamo nel terzo millennio. Ma che importanza ha?

Miriam Della Croce

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