Non accennano a placarsi le polemiche sull'uso politico della giustizia. E dopo gli esponenti della maggioranza tocca a quelli dell'opposizione. Il quotidiano “Il Giornale” scrive che nei verbali degli indagati compare anche il nome di Antonio Di Pietro e lo stesso è al centro di un'altra indagine che lo vorrebbe 'ispiratore' della campagna contro Mastella. Ne parliamo con il sen. Domenico Gramazio che su quest'ultima vicenda ha presentato un'interrogazione ai ministri della Giustizia e dell'Economia.
Come mai ha presentato quest'interrogazione?
“Bisogna fare chiarezza. Ho voluto presentare un'interrogazione ai ministro Alfano e Tremonti perché da notizie che girano in ambienti giudiziari risulta che agenti della GdF o passatisi per tali avrebbero ricevuto personalmente da Di Pietro l'indicazione di colpire persone vicine al ministro Mastella e dare così vita alla campagna diffamatoria che ha portato all'arresto della moglie, alle dimissioni del ministro, alla crisi di governo e alle elezioni anticipate”.
Dopo aver letto l'articolo de 'Il Giornale' sia Mastella che Di Pietro hanno annunciato la presentazione di denunce-querela…
“Ben vengano tali denunce presentate da Mastella e anche dallo stesso Di Pietro. Intanto però aspettiamo che si muovano i ministri, e sia Alfano che Tremonti facciano luce al più presto. Vorremmo capire ad esempio se le persone coinvolte sono effettivamente degli agenti della Guardia di Finanza oppure si tratta di millantatori. L'importante è che non rimanga in sospeso una vicenda molto strana su cui pesa l'accusa di esponenti politici che userebbero la giustizia per colpire altri politici”.
Un'altra 'tempesta' su Di Pietro che non perde mai occasione per fare lezioni di morale al governo e alla maggioranza?
“No, lezioni di moralità da Di Pietro davvero non ne prendiamo. Per non citare la solita Mercedes o il solito prestito di 200 milioni di lire dei tempi di Mani Pulite, si può pensare all'inchiesta che vede il coinvolgimento del figlio oppure al fatto che Di Pietro abbia avuto una sospensione dall'Ordine degli Avvocati perché dopo aver preso la difesa di un imputato di uxoricidio è poi diventato avvocato delle parti civili, utilizzando per l'accusa, quanto scoperto come difensore. Lezioni di moralità o sui valori da una persona così davvero non si possono accettare”.