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Crollo dei mercati. Vertice a Bruxelles Berlusconi ai leader: "Salviamo l’euro"

di Gian Battista Bozzo

Ieri nuova giornata difficile per le Borse del Vecchio Continente: bruciati 183 miliardi, 440 in tutta la settimana. Nella notte intesa al vertice Bruxelles: sostegno ad Atene e ad altri Paesi in difficoltà. Il premier italiano in prima fila: tratta con Obama e sprona i governi
«Siamo in un momento di emergenza, occorre prendere delle decisioni». È l’appello accorato di Silvio Berlusconi ai leader europei che, nella notte discutono il piano di salvataggio della Grecia e dell’euro. Un appello che fa seguito a una lunga giornata di incontri, telefonate, contatti d’ogni genere, anche un colloquio mattutino con il presidente americano Barack Obama. Va in scena fra Roma e Bruxelles la «diplomazia dell’euro», protagonista il presidente del Consiglio. L’obiettivo è quello di dare «sostanza» alla dichiarazione che conclude il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dei 16 Paesi dell’euro, in modo che lunedì i mercati sappiano che «dietro la moneta unica ci sono gli Stati».

Conclusa in piena notte: i Sedici hanno raggiunto l’intesa sugli aiuti ad Atene e agli altri Paesi dell’eurozona in difficoltà. Domani pomeriggio i ministri finanziari metteranno a punto i dettagli del piano.

Dai colloqui di Bruxelles, fa sapere il premier, emerge «piena condivisione» sulla necessità di prendere «misure chiare, concrete ed efficaci per difendere l’euro e rafforzare l’Europa. Oggi – spiega – non è più il momento di lanciare soltanto messaggi di buone intenzioni». Fra le ipotesi prospettate da Berlusconi, la creazione di un fondo europeo anti-speculazione, che scatti in maniera automatica quando un Paese si trovi nelle stesse condizioni della Grecia.

Sono quattro i «messaggi forti» del vertice di fronte a quella che il presidente della Bce, Trichet, definisce una «crisi sistemica»: un chiaro sostegno alla Grecia; un richiamo alla necessità di rafforzare la disciplina dei conti pubblici nei Paesi dell’euro, compreso l’impegno ad adottare, se necessario, nuove misure antideficit; l’impegno a rafforzare la governance dell’Unione monetaria; un monito ai mercati finanziari. Confermati i 110 miliardi di euro di aiuti finanziari ad Atene, approvati ieri da governi e Parlamenti dell’Eurozona.

Si lavora dunque alla creazione di un meccanismo di «intervento rapido» da parte della Bce, da mettere in piedi nel giro di pochi giorni, per aiutare altri Paesi euro che possano trovarsi in difficoltà, come il Portogallo o la Spagna. Il meccanismo potrebbe contare su «munizioni» per 600 miliardi, con l’emissione di titoli di debito europeo.

Il rischio maggiore del vertice era quello una «dichiarazione brodino», inefficace e priva di sostanza. Un rischio che l’Italia ha cercato di evitare con l’impegno personale del premier che, dopo una telefonata con Angela Merkel, ha visto Nicolas Sarkozy, lo spagnolo Zapatero, il portoghese Socrates, il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, il presidente della Commissione Barroso. Proprio quest’ultimo, scontento di una prima versione «non sufficientemente forte» del comunicato, ha chiesto un rinvio della cena-vertice per trovare le parole per indirizzare «un messaggio inequivocabile ai mercati». E il governo italiano, fin dal primo momento favorevole al pacchetto di aiuti per Atene, è stato protagonista del negoziato. «Il ruolo dell’Italia in queste ore è stato fondamentale», conferma Tremonti.

Anche gli Usa sono stati coinvolti nelle discussioni sul caso Grecia. Berlusconi, prima di partire per Bruxelles, ha sentito la Casa Bianca sollecitando un’azione coordinata contro le pressioni dei mercati. E Obama ha concordato sulla necessità di una «forte risposta» dei governi di fronte alla speculazione internazionale. I ministri finanziari del G7, riuniti in teleconferenza, hanno concordato di monitorare strettamente l’andamento dei mercati.

La lunga giornata «greca» di Berlusconi è incominciata con il via libera del Consiglio dei ministri alla quota italiana di aiuti finanziari ad Atene. In tre anni il nostro Paese fornirà fino a 14,8 miliardi di euro, fino a 5,6 miliardi quest’anno. Soldi che tuttavia non incideranno sul deficit, ma sul debito (non conteggiati però ai fini di Maastricht).

Euro in ginocchio, Borse giù: interviene la Ue
Domani l'approvazione del piano straordinario

Dopo la riunione fiume dell'Eurogruppo il presidente della Commissione Ue convoca i commissari per approvare le misure straordinarie. Passa la linea Berlusconi-Sarkozy: difendere l'euro e i mercati dalla speculazione prima della riapertura delle Borse lunedì. Pronti 70 miliardi di euro, la Bce potrà comprare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà
Bruxelles – Il paziente euro è molto malato, i leader europei corrono al suo capezzale anche la domenica. Riunione d’urgenza della Commissione europea domani Bruxelles. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso, ha convocato per domenica alle 13 a Bruxelles tutti i commissari per dare seguito alle decisioni prese ieri notte dal vertice straordinario dell’Eurogruppo per fare fronte alla crisi che sta colpendo la moneta unica. La Commissione dovrà tra l’altro varare il piano salva-Stati che sarà poi discusso, nel pomeriggio, dai ministri delle Finanze dei 27.

L'allarme di Trichet L’Eurozona deve affrontare una “crisi sistemica” che giustifica delle misure più severe per la difesa della moneta unica: lo ha affermato il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet. Nel corso del vertice dell’Eurozona svoltosi ieri notte a Bruxelles Trichet “ha esposto la propria analisi della situazione osservando come si tratti di una crisi” che riguarda il sistema finanziario nel suo insieme ed è dunque particolarmente grave, ha concluso la fonte.

Il piano salva-euro I rischi di un “contagio” dell’emergenza greca ad altri Paesi dell’area rientrano infatti in quelle “circostanze eccezionali” previste dall’articolo 122 del trattato di Lisbona, rendendo possibile un meccanismo europeo di garanzia per la stabilità finanziaria del Vecchio Continente. Nella lunga e sofferta riunione notturna, preceduta da un’intensa serie di colloqui fra Stati, i leader dell’eurozona hanno annunciato l’istituzione di un meccanismo di stabilizzazione per aiutare i Paesi in difficoltà. “Difenderemo l’euro costi quello che costi” ha detto il presidente della Commissione, Jose Manuel Durao Barroso, al termine della riunione. La situazione è così grave che è stata convocata una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dei 27 in cui verranno discussi e definiti i dettagli del piano di stabilizzazione. L’Ecofin si riunira già domenica per anticipare l’apertura dei mercati ed evitare che la speculazione continui ad accanirsi su titoli e valute.

Le mosse L’operazione prevede di iniettare liquidità sui mercati o comprare debito pubblico: secondo fonti governative, la Commissione europea potrebbe contribuire in forma di prestiti mettendo sul piatto 70 miliardi di euro e la Bce potrebbe comperare i titoli di Stato dei Paesi in crisi. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto che l’Ue è decisa a “una mobilitazione generale” per difendere la zona euro e a “combattere senza tregua” la speculazione nei mercati finanziari. “La zona euro attraversa oggi senza dubbio la crisi più grave dalla sua creazione” ha detto Sarkozy, e dunque sono necessarie “risposte straordinarie”. Soddisfatto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine della riuione: “È stata accolta la tesi italo-francese, ci saranno interventi multilaterali da parte dell’Europa”.

Gli aiuti Ovviamente i leader hanno anche dato il loro solenne imprimatur agli aiuti da 110 miliardi in 3 anni per la Grecia, decisi dai ministri finanziari dell’eurogruppo domenica scorsa. Hanno deciso di rafforzare la governance economica anticipando i lavori della Task Force guidata da Herman Van Rompuy sulla base delle proposte che la Commissione presenterà mercoledì prossimo; infine, hanno concordato di mettere mano alle regole sui mercati finanziari e di combattere la speculazione: il presidente Van Rompuy ne discuterà con i leader in occasione del Consiglio di giugno.

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