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PIU’ CHE UN GOVERNO MI PARE UN COMITATO D’AFFARI…

Tutto come da previsione. Unico errore nelle previsioni è che i nodi si sono messi di traverso al pettine con più ritardo rispetto a dette previsioni. Scusate il bisticcio ripetitivo.

Un leader di governo infatti non può governare con il metro di un’azienda commerciale, ma deve tener conto di tante variabili che vanno dal sociale alla consapevolezza che ci deve essere una mentalità-moralità diversa da quella imprenditoriale secondo la quale, per vendere, si è capaci di far apparire i colori (mi riferisco a quelli veri e non politici) diversi rispetto alla convenienza correlata all’affare.

Ora, è agli occhi di tutti, il governo sta perdendo pezzi ogni giorno tanto da restare attoniti rispetto a ciò che si legge quotidianamente sulla stampa. Ministri che devono dimettersi, altri che sono fortemente indagati per non dire colti con le mani sul sacco e così via: insomma molti affari privati nel management pubblico, dando una fisionomia di un comitato d’affari a questo governo. Stanno facendo una legge anti-corruzione. Contro chi ? Contro se stessi dato che la corruzione alberga sportivamente in questo governo ? E gli Italiani ? Che si arrangino… sembrano dire osservando il comportamento di questa classe politica dirigente !.

Oggi, i distinguo rispetto al leader di governo vengono evidenziati persino dagli stessi partner del governo stesso, come Fini e Bossi, i quali, l’uno dice (insieme col Pd) che c’è conflitto di interessi nell’assumere ad interim il ministero del dimissionario Scajola, l’altro che non c’è complotto contro il leader di governo da parte della magistratura. Insomma, come ho scritto parecchie volte in questi ultimi tempi, si sta manifestando ciò che prevedevo in tempi non sospetti con molta sicurezza: il crollo di questo governo. Che, anche nelle migliori delle ipotesi, non potrà più governare se non attraverso stratagemmi da costruire giorno per giorno per stare in piedi. Ma a quale prezzo ?

Quello di portare il paese alla situazione della Grecia in quanto il debito pubblico sta aumentando a sportivamente a iosa; le famiglie che hanno in qualche modo, con i lori risparmi, contribuito alla tenuta di questo governo finanziando lo Stato attraverso anche la sottoscrizione di titoli obbligazionari, non ce la fanno più. Ed allora ?

Lascio a chi avrà la bontà di leggermi immaginare le conseguenze che, ove si dovesse procedere “allegramente” di questo passo, non potranno non essere diverse da quelle della Grecia. E’ inutile nasconderci dietro ad un dito ! Questo non è terrorismo mediatico, ma realistica osservazione politica !

ARNALDO DE PORTI

Belluno-Feltre

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