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CHI COMANDA IL PDL

La settimana è scivolata via, purtroppo, tra rinnovate polemiche nel PDL sulla presunta “epurazione” di alcuni esponenti all’interno della struttura del partito e soprattutto dell’ on.le Italo Bocchino, vice-presidente vicario del gruppo alla Camera. Non mi piacciono certi termini, anche perché ci si dovrebbe ricordare che noi deputati “ex AN” all’inizio di questa legislatura non abbiamo “eletto” Bocchino (e così è avvenuto anche per tutte le altre cariche del gruppo), ma ce le siamo trovate “nominate” perchè concordate a livello di vertice. Allora, anziché alzare la polvere e le polemiche, se Bocchino oggi è diventato legittimo esponente di una minoranza avrà legittimo diritto di mantenere il suo incarico, ma solo se sarà votato da chi deve rappresentare. Si chiamino quindi al voto tutti i deputati per eleggere le cariche interne assicurando a tutti quelli che lo desiderano il diritto di candidarsi e si voti poi a scrutinio segreto. In caso di candidati che non raggiungano una certa maggioranza si proceda eventualmente al ballottaggio assicurando nel meccanismo il diritto di parola e di tribuna a tutti. Si capirà così finalmente e senza forzature esterne il “peso” e l’apprezzamento delle singole persone da parte dei loro colleghi. Un passo importante del PDL verso una vera democrazia interna sarebbe proprio avere il coraggio di fare queste scelte a tutti i livelli, con l’impegno che poi chi perde non dica però “mi hanno epurato” ma soltanto “Non mi hanno voluto”…

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