“Mentre il Pd a livello nazionale discute, ragiona, tenta di trovare l'unità interna ed ha finalmente messo da parte le lacerazioni che hanno fatto a pezzi il 'primo' Pd, sui territori e nelle diverse regioni, nelle
piccole e grandi città il Pd sta letteralmente scoppiando. Nel sud la situazione è, se possibile, ancora più drammatica. Vi sono regioni meridionali dove nel Pd è scoppiata un regolamento di conti senza esclusioni di colpi. Tra chi tenta di conservare l'esistente, chi non accetta le ragioni della terribile sconfitta elettorale, chi si azzuffa per afferare le ultime briciole del potere, il partito ne esce a pezzi, mentre nessuno vuole capire che è necessaria una drastica rottura con il recente passato e con i decennali potentati che hanno bloccato e continuano a bloccare l'urgente svolta.
E' il caso della Calabria, regione in cui il pd è uscito letteralmente dimezzato dal voto. Regione in cui la guerra interna è durissima, con il rischio che il Pd esploda in mille pezzi.
Il Pd nazionale non può solo restare a guardare. C'è bisogno di assumere decisioni rapide per chiudere con il passato e dare vita ad un profondo rinnovamento”.