Site icon archivio di politicamentecorretto.com

L’EUROPA IN MOVIMENTO: DA MIGRANTI A CITTADINI EUROPEI

….da PARIGI a ROMA sulla strada per BRUXELLES

Aperta questa mattina nell'Aula del Senato la prima sessione dei lavori dei 27 Consigli europei dei residenti all'estero con l'intervento della Vice Presidente del Senato, Sen. Emma Bonino, intervenuta a nome del Presidente del Senato Renato Schifani impossibilitato a presenziare per imprevisti impegni istituzionali.

Dopo aver ricordato il successo ottenuto dal I° appuntamento dell'”Europa in Movimento”, tenuto a Parigi nel settembre del 2008, la sen. Bonino ne ha stigmatizzato i differenti obiettivi, essendo dedicato all'accesso ai servizi il primo, con una speciale attenzione a sanità e giustizia, mentre l'iniziativa di Roma affronta il problema della cittadinanza europea e dei sistemi di istruzione e formazione.

L'intervento di un' “europeista convinta” ha affermato l'ex Commissario europeo, sottolineando il proprio apprezzamento per un'iniziativa “importante”, che entra nel merito delle opportunità offerte dall'Europa ai suoi cittadini e cittadine, ma anche “di questioni da affrontare in un'integrazione che a volte non è scevra da problematiche”. “Spesso si rischia di riferirsi ad una entità generica, perfino un pò astratta” ha fatto presente la Vice Presidente del Senato, mentre “raramente facciamo lo sforzo di parlare con i nostri concittadini del merito delle problematiche , delle opportunità e delle sfide, a volte non colte, che l'Europa è in grado di proporre nella vita di tutti noi”.

“Una bellissima iniziativa che si staglia contro gli umori viscerali che vogliono chiudere la nostra tendenza alla mobilità in un recinto”. Concorde con gli obiettivi dei Consigli degli Europei “en mouvement” il Vice Presidente del Parlamento Europeo, On. Gianni Pittella , che ha affermato “Dobbiamo realizzare un’ intesa interistituzionale che, nonostante il momento di difficoltà, permetta all’Europa di procedere..” “Sostengo la proposta di costruire un Consiglio Generale Europeo degli italiani e di tutti gli altri europei che vivono fuori dai confini nazionali”. Ed il Vice Presidente dell'Europarlamento si farà latore della proposta di un’ autentica “Agorà di riflessione”, e di un Commissario specializzato sulla tematica della mobilità”.

“Merito al Consiglio dei Francesi all’Estero di aver aperto la strada per una più specifica attenzione delle Istituzioni europee a ” l''Europe en Mouvement” da parte del Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, che ha definito l'obiettivo della Conferenza di Roma, il compito “di traghettare quell’innovativo auspicio verso una concreta affermazione dei diritti dei migranti comunitari nel contesto della governance istituzionale delle politiche dell’Europa a 27.

Carozza nella sua relazione di apertura ai lavori ha stigmatizzato la dimensione transnazionale dello status di cittadini “en mouvement” e, dunque, il maggior valore della cittadinanza europea con quanto essa comporta in termini di tutela dei diritti, legislazione, educazione, mantenimento delle identità originarie, servizi…”. Diritti che non essendo ancora realtà effettiva, sottoposti come sono a politiche nazionali eterogenee, potranno essere raggiunti attraverso un sistema di goverrnance europea, i cui strumenti dovranno essere definiti nell'ambito dell'Agorà, sostenuta dal CGIE e sposata dal Vice Presidente del Parlamento Europeo, l'On. Gianni Pittella.

Per parte loro i Consigli avanzano la richiesta di un Consiglio Generale degli Europei residenti in uno Stato Membro diverso da quello d'origine, di un Commissario e di un'Agenzia europea.
Dunque, un organismo consultivo, emanazione dei rappresentanti nazionali degli europei residenti all’estero, di collegamento permanente con gli organismi comunitari e fra questi ed i cittadini “en mouvement”; un “Commissario” con competenze dirette in materia di governance dei processi, oltre che nella gestione e l’aggiornamento dello sportello unico accessibile a tutti i cittadini europei. Infine, un’Agenzia europea che assicuri, l’analisi, l’aggiornamento ed il monitoraggio della politica europea.

Il secondo punto affrontato dal rappresentante del CGIE l'importanza della formazione e dell'istruzione nella UE per accelerare i processi di inclusione sociale, culturale e politica delle attuali come delle future generazioni di cittadini europei: la formazione dei giovani, laddove oggi rimane invece ai margini dell’insegnamento, negli istituti della scuola primaria come nelle Università”.

Sottolineata la proficua realtà dei programmi Erasmus e di migliaia di iniziative sperimentali, per una dimensione multiculturale e plurilinguistica dei giovani europei, Carozza ha avanzato la proposta dell'insegnamento della storia, dei valori e dell’architettura istituzionale europea come materia curriculare all’interno dei sistemi scolastici e formativi dei 27 Paesi dell’Unione. Ciò per superare la discrepanza tra il sempre maggiore impatto delle misure comunitarie sui cittadini dell’Unione e la dimensione quasi esclusivamente nazionale delle strutture formative.

“La nostra ambizione- ha convenuto la Vice presidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli
è quello di creare uno spazio politico, di cittadinanza e di diritti, in cui la cooperazione nel settore dell’ istruzione e della formazione diventi uno strumento di coesione sociale” .

“Questi obiettivi – ha proseguito l'On. Angelilli -marciano con gli imperativi dell’agenda politica ed istituzionale europea, con particolare riferimento alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico. Il Trattato di Lisbona parla di cittadinanza attiva, di diritto all’istruzione e di formazione continua ed i giovani sono una grande ricchezza della ’Ue, che ne ha sempre sostenuto il ruolo nella direzione dell’integrazione.

“Un’altra sfida che dobbiamo affrontare è quella del riconoscimento delle qualifiche: la UE ha sistemi di istruzione nazionale non sempre armonici. Il nostro obiettivo è definire un sistema di riconoscimento specifico di diplomi e qualifiche, nonché l’attuazione di un programma che porti all’eguaglianza delle stesse qualifiche.”.

“Dobbiamo rilanciare il ruolo dell’Europa – ha concluso Angelilli – in modo che diventi protagonista nello scenario internazionale e che faccia della formazione una delle proprie priorità”

” Jean Pierre Villaescusa, membro dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea dei Francesi all'estero” ha espresso il “grande orgoglio di essere a Roma per confermare l' impegno dei francesi a livello europeo ed ha , quindi, fatto presente come la Francia conterà di 11 deputati eletti all’estero, in rappresentanza delle comunità diffuse in tutto il mondo. Un significativo passo avanti, nonostante la Francia non sia sempre stata, come avrebbe dovuto, motore all’interno del processo di integrazione europea.

“Facendo mia un’espressione di Jacques Delhors, ha stigmatizzato l'esponente delle comunità francesi, “l’Europa è come una bici: se non va avanti, cade”, dobbiamo renderci conto di come l’Europa rappresenti il futuro. Una simile importanza dell’UE avvalora maggiormente la nostra iniziativa” che “deve puntare all’integrazione quale volano essenziale affinché l’Europa possa realmente rispondere alle esigenze dei suoi cittadini.”

L’iniziativa del 30 settembre 2008 è stato il primo passo di un cammino all’interno del quale spetta proprio ai Paesi maggiormente europei, come la Francia e l’Italia, guidare il processo dell’integrazione. “

“La circolazione significa anche 350 mila matrimoni misti, 450 successioni, 80 mlioni di europei, che viaggiano fuori dall’Europa, oltre a 30- 40 milioni che vivono fuori dall’Europa. I cittadini europei hanno diritto di voto al Parlamento Europeo ed è questa una delle conquiste più visibili di questo principio. Ma vi è anche il diritto all'assistenza consolare.. Sono risultati importanti, quelli ricordati dal Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Sen. Alfredo Mantica”, il quale parla anche del positivo allargamento dello “spazio Shengen” ai Paesi balcanici.

Ed il Sottosegretario ha ricordato anche l'importanza del bilanciamento fra libertà e sicurezza: “tutti devono rispettare le leggi del paese ospitante”. Dunque ” Si alla libera circolazione ma occorre lottare contro gli abusi che vengono dalla criminalità organizzata”. Ed il “mutuo riconoscimento degli atti giudiziari” diventa in questo senso un importante “atto di vita quotidiana” per il quale occorre mettere a punto opportune garanzie in un quadro di progressiva armonizzazione delle norme sostanziali e processuali dei diversi Stati membri. Ed il Sen. Mantica ha puntualizzato “I cittadini della UE devono essere protestti dovunque si trovino nel mondo”

L'esponente del Governo, entrando nel vivo degli argomenti al centro dell'attenzione, ha affrontato la questione della “libera circolazione degli atti” per i quali vi è la necessità di rimuovere le barriere amministrative e procedurali che i cittadini continuano ad incontrare. A superare questa fase saranno chiamati i Comuni di residenza.

“Siamo accomunati- ha osservato il sen.Micheloni, esponente della Commissione Affari Esteri del Senato, eletto dalla Circoscrizione Estero, rivolgendosi a tutti i presenti, da un problema di fondo: far capire che la nostra presenza, di noi residenti al di fuori dei confini nazionali ed europei, è importante per l’Italia e per l'Europa più di quanto non lo sia per noi”. Questo il messaggio politico da veicolare.
E rivolto al “padre della circoscrizione estero”, l'on Mirko Tremaglia, “noi siamo stati migranti ed abbiamo affrontato grossi problemi in tutti i paesi d’Europa e fuori d’Europa. I nostri genitori e i nostri nonni sono stati sottoposti a diverse difficoltà ma questo oggi significa, anche, l'esistenza di 350 parlamentari di origine italiana in ogni parte del mondo. Potrebbero divenire veri e propri strumenti di politica estera per il nostro paese”.

“Signore e Signori, ha concluso il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, rappresentanti dei cittadini europei “en mouvement” siamo consapevoli che le richieste avanzate oggi, a Roma, non costituiscano che una parte delle esigenze enunciate nel corso della prima riunione a Parigi, ma siamo altrettanto consci che tali proposte siano elementi essenziali per avviare un concreto dialogo dei nostri organismi con le Istituzioni dell’Unione nel quadro di un più ampio disegno politico di piena inclusione sociale”.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version