Ma quale golpe… Un po’ di risposte

di Gianmario Mariniello

Il mio pezzo sul “modello Pelosi” per Gianfranco Fini ha fatto scoppiare un putiferio. Oggi “Il Giornale” addirittura ha sparato il titolone in prima pagina. Proverò a rispondere alle numerose critiche.

– Daniele Capezzone parla di Generazione Italia come “espressione diretta” di Gianfranco Fini. Errore metodologico. Giochetto pericoloso. E atteggiamento illiberale. Ognuno scrive quello che crede e se ne assume le responsabilità, senza chiedere preventive autorizzazioni o “visti”. Non siamo il PCI. Siamo uomini liberi. E siamo liberali. Lo era anche Capezzone. E quindi capirà. Generazione Italia è un’associazione interna al Pdl. Punto.

– Sempre Capezzone dice che la mia proposta vìola la Costituzione. Ok. Capezzone, che ha studiato giurisprudenza, saprà citarmi gli articoli violati…

– Nessuno ha smentito il mio articolo in termini giuridici. Non si può, in effetti. La mia non è presunzione, ma un mero dato di fatto: sia la Costituzione sia il Regolamento della Camera non impongono al Presidente della Camera alcuna astensione dalla politica “attiva. E così si preferisce buttare tutto in caciara.

– “Il Giornale” parla di “golpe parademocratico”. Addirittura. Golpe. Un termine che usa spesso a sproposito Di Pietro. A sproposito, appunto.

– Giuseppe De Bellis su “Il Giornale” scrive che mentre la Pelosi rappresenta tutto il partito democratico USA, Fini no. Chiediamo ai 54 congressman democratici detti “blue dogs” o ai tantissimi democratici moderati cosa ne pensano della “radical” Pelosi. La deputata di San Francisco è stata eletta in virtù di un accordo politico. Stesso discorso per Fini, che già all’epoca della sua elezione al vertice di Montecitorio non rappresentava certo la maggioranza del Pdl (ma al massimo la quota del 30% riservata agli ex AN). In America, all’interno dei due grandi partiti convivono sensibilità diversissime (cosa hanno in comune Giuliani e la Palin?). E tra queste anime si cerca di trovare sempre un accordo. In Italia invece c’è chi vorrebbe negare anche la mera esistenza di una piccola minoranza interna al partito di maggioranza. Dobbiamo imparare ancora molto dagli USA.

– Buona domenica.

PS: oggi Ilvo Diamanti ci risponde e afferma: “Da noi il presidente della Camera puo’ essere un leader politico”, ma niente che somigli allo Speaker della House. Il parallelismo con la Pelosi era un esempio che ho voluto fare per arrivare alla medesima conclusione di Diamanti, ossia che “Da noi il presidente della Camera puo’ essere un leader politico”. Mi basta questo. Non ho mai inteso fare un trattato di diritto pubblico comparato…

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