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A MANI (SCRUPOLOSAMENTE) GIUNTE IN NOMINE ANTIFASCIS, OBSTACULI ET LIBERATIONIS. AAAMEN

(Nel nome dell’Antifascismo, della Resistenza e della Liberazione. AAAmen)

di Filippo Giannini

Scrivo questo articolo il 25 aprile 2010- LXV E.S. (65° dell’Era Sfascista). Immancabilmente – per nostra fortuna – il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano ha rinnovato il ricordo dei valori dell’antifascismo, della resistenza e della liberazione.
Qualcuno mi sussurra all’orecchio (che malevolo!!) e mi ricorda che il giovane Giorgio Napoletano indossava la Camicia nera ed era iscritto ai GUF (Gruppi Universitari Fascisti), scriveva sul giornale dei Guf. Era, insomma, un esaltatore del male assoluto; ed allora, mi sussurra sempre il malevolo: allora, come si possono esaltare altri valori? Rispondo: il Presidente Napoletano, o chi per lui, ha spiegato che in quegli oscuri anni, i Guf erano un covo di antifascisti. E posso aggiungere che Giorgio Napoletano (o chi per lui) ha ragione. Infatti, ma che questa confidenza rimanga fra noi, lo stesso Benito Mussolini faceva sì parte del PNF (Partito Nazionale Fascista), ma questa appartenenza era il miglior sistema per combattere la truce tirannia dal suo interno. Se avete dei dubbi, chiedetelo a Gianfranco Fini che di queste cose è maestro.
Il solito malevolo mi sussurra di nuovo che l’intellettuale Cesare Musatti, nel 1983 ha scritto: . È la solita, infondata voce della cupa reazione in agguato. In quegli anni i nostri padri e i nostri nonni erano tutti rimbambiti. Oggi noi, invece…
I partigiani hanno liberato l’Italia; gli aerei, i carri armati americani, le loro bombe, solo un palliativo. La sollevazione popolare (ma quale, ma quando?) ha costretto il tedesco invasore e il perfido fascista ad una fuga precipitosa. Gli anglo americani potevano starsene pure alla finestra: sono intervenuti solo per farsi belli. Chiedetelo a Giorgio Bocca, portatore del Vangelo resistenziale.
C’è una norma nella Costituzione repubblicana, la XII, voluta giustamente, giustissimamente dai liberatori, norma che sancisce tutti i valori della libertà di espressione e di pensiero, è scritto, appunto nella Costituzione che tale norma è transitoria (transitoria dal 1948) e stabilisce il divieto di dar vita sotto qualsiasi forma al disciolto Partito Nazionale Fascista. Ebbene, c’è un personaggio “bizzarro”, Presidente Emerito della Corte d’Appello di Brescia, l’avvocato Salvatore Macca che da qualche anno si ostina a voler mettere sotto accusa il Presidente della Repubblica italiana accusandolo di non prendere in alcuna considerazione le sue ripetute denunce che sostengono che nel lessico italiano “transitorio” ha un senso diverso da “permanente”. Ma che babbiamu (termine siciliano che indica qualcosa di più di prendere per il c…): transitorio nel vocabolario antifascista ha un solo significato, cioè permanente. Se avete dei dubbi c’è la legge Scelba che chiarisce le idee.
Caro lettore, vuoi mettere in discussione il puro, sublime coraggio del partigiano che sprezzante del pericolo lottava in borghese contro l’arroganza del fascista che indossava una divisa ben riconoscibile? Leggi, con reverenza, il sistema di lotta del partigiano: . Sono parole del capo partigiano Giorgio Bocca (Storia dell’Italia partigiana). Non è pinfete e panfete, tutti sono bravi, dopo un attentato, di presentarsi per salvare innocenti ostaggi dalla fucilazione e dire, ; questo non si fa, sarebbe una forma di facile vanagloria, cosa sconosciuta al puro partigiano. Ricordate Salvo D’Aquisto? Si prese un merito non suo; si è impossessato di una eroica azione che non gli apparteneva. E oggi passa per eroe, cose da non credere, un vanaglorioso, infatti era un fascista confesso.
Oppure, ricordate l’azione di Rosario Bentivegna, l’eroe di Via Rasella? Dopo aver acceso la miccia, eroicamente incurante che un bambino, il piccolo Zuccheretti, troppo vicino al luogo dell’esplosione (tanto che il suo corpo fu disintegrato), ma l’eroe continuò la sua azione di ritirata strategica, giustamente ritenendo che la vita di un partigiano valesse molto più di quella di un bambino.
Ma quale fortuna ha goduto l’Italia annoverando simili eroi: Sandro Pertini, Moranino, Bulow (Arrigo Boldrin), oppure come non ricordare la giusta punizione inflitta alla tredicenne Giuseppina Ghersi, ma che scherzamo? Era figlia di un fascista e il 30 aprile 1945 venne prelevata da tre valorosi partigiani, fu stuprata e giustiziata.
La favolosa data del 25 aprile è festa solenne anche per la mafia. Perché, l’onorata società non fu perseguitata dal fascismo? Gli uomini d’onore non facilitarono lo sbarco degli alleati in Sicilia, agevolando, così, l’abbattimento dell’odiato regime? Tutto ciò è tanto vero che Salvatore Lucania (Lucky Luciano), Genco Russo, Calogero Vizzini e decine di altri valorosi appartenenti all’onorata società, per sfuggire alle angherie del male assoluto dovettero rifugiarsi negli Stati Uniti e poterono rientrare nella loro amata terra solo grazie ai liberatori e questi, per ripagare il loro aiuto li nominarono sindaci o prefetti nelle zone appena liberate. Alcuni di loro, come Genco Russo, vennero insigniti di vari riconoscimenti perché perseguitati dal fascismo.
Cosa mi sussurra il solito malintenzionato? Mazzini avrebbe affermato che diffidava della libertà portata dallo straniero? Ma che minchia diceva quel babbu?
E con la libertà è arrivata, finalmente, anche l’onestà e la moralità. Perché, non si vede?
Amici Italyoti, fate affidamento su quello che sostiene il vostro Presidente. Lui se ne intende!
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Un mio amico, Franco d’Auria mi ha inviata una mail nella quale esprime le sue idee sulla Resistenza. Avverto che il poverino ha avuto la sventura di avere un Padre che continuò la guerra, come pilota nell’Aeronautica Nazionale Repubblicana, quindi si venne a trovare nella parte sbagliata. Sbagliata? (Boh!!!). Riporto la sua mail.
Festa di tutti gli Italiani?? Può darsi.. ma speriamo non per tutti e non tutti i giorni….
Infatti per me la “resistenza” si associa a quelle difficoltà che incontro quando, assiso sul trono a pontificare come ogni mattina, forse per cattiva digestione, ho difficoltà a scaricare il peso soverchio del corpo. A volte la “resistenza” é davvero ostinata e necessita di sforzi considerevoli per essere domata. Ma quando alla fine riesco nel mio arduo compito.. ecco la “liberazione”; il mal contenuto viene gloriosamente evacuato con sollievo dello spirito e del corpo e, a completare la cerimonia, interviene il salutare sciacquone a far pulizia. La celebrazione é salutarmente compiuta!
Mi auguro che “resistenza” e “liberazione” siano mali altrettanto sormontabili per tutti gli italiani.. lasciamo il fastidio e l'ingombrante retaggio agli italioti.. anche se sono tanti. se le tengano e se le coccolino quanto a lungo vogliono.. non hanno nient'altro a cui aggrapparsi, nel completo fallimento della loro cosiddetta “democrazia” che io chiamo irreversibile corruzione di spirito e di mente oltre che arrembaggio a meschini traguardi di falso potere e di luridi interessi!
Allora in questo contesto.. auguro agli amici e camerati buona “liberazione” tutte le mattine… Francesco Paolo d’Auria
Un consiglio, caro Francesco, in casi del genere per vincere quella resistenza è sufficiente un cucchiaio di Magnesia San Pellegrino.

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