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BUCCHINO (PD): la Confindustria batte l’emigrazione sulle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali

La potente lobby della Confindustria contro il fragile e screditato mondo
dell'emigrazione. E così negli ultimi mesi sono state presentate e approvate
dal Parlamento italiano una lunga serie di convenzioni contro le doppie
imposizioni fiscali con Paesi come il Qatar, il Bahrein, Cipro, Malta, e
tanti altri dove, si presume, svolgono la loro attività imprese italiane,
mentre invece numerose convenzioni con i grandi Paesi di emigrazione
italiana, come quelle con il Canada, il Brasile, la Francia, il
Lussemburgo, la Svezia che sono la causa di interpretazioni ambigue e
discordanti e spesso di gravi ingiustizie fiscali nei confronti dei nostri
connazionali pensionati, e che andrebbero quindi rinnovate, non vengono
neanche inserite nell'agenda dei lavori parlamentari.

E' paradossale infatti che alcune convenzioni prevedano la tassazione
concorrente (violando lo spirito delle stesse) e che altre trovino i due
Paesi contraenti in disaccordo sul significato da attribuire all'espressione
“social security” o “remunerazioni pagate ai sensi della legislazione in
materia di previdenza sociale”, in contrasto con i canoni ermeneutici
seguiti di norma in base al modello OCSE per evitare le doppie imposizioni.

In particolare le convenzioni stipulate con il Canada ed il Brasile, pur
prevedendo come normativa di base la tassazione nel solo paese di residenza,
contemplano poi eccezioni in ordine a limiti di importo, situazioni
reddituali e natura (previdenziale o assistenziale) di tutta o parte della
pensione determinando così una tale confusione sulla potestà fiscale e sui
diritti-doveri dei cittadini che continua a penalizzare migliaia di
pensionati emigrati che spesso vengono tassati due volte.

Per quanto riguarda la Francia, la precedente convenzione del 1963,
prevedeva la tassazione nel Paese di erogazione. Successivamente, la nuova
convenzione ratificata con legge del 1992 modificava i precedenti accordi
prevedendo la tassazione nel Paese di residenza, fatte salve le pensioni
corrisposte in applicazione della legislazione sulla sicurezza sociale di
uno Stato contraente, che sarebbero state tassate nel predetto Stato
contraente. Sull'applicazione della nuova normativa si è introdotto un
contenzioso interpretativo in ordine al contenuto del termine “sicurezza
sociale” che ancora non è stato risolto in maniera chiara e definitiva.

Ho presentato interrogazioni nella precedente e nell'attuale legislatura
chiedendo chiarimenti e una adeguata informativa ai nostri connazionali sui
loro diritti senza avere alcun cenno di riscontro.

Questo è quanto, nell'attuale situazione parlamentare, possiamo fare. Le
soluzioni spettano al governo di questo Paese.

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