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“Il voto per gli italiani all’estero è un diritto democratico che va difeso”

Garavini (PD) al Comitato per gli italiani all’estero della Camera

“Sarebbe fuorviante affiancare la questione del voto per gli italiani all’estero all’influenza della malavita”, ha detto l’on. Laura Garavini (PD) stamani al Comitato permanente sugli italiani all’estero della Commissione Affari esteri della Camera. “Il problema degli abusi delle mafie del voto degli italiani nel mondo non deve servire da alibi per mettere in discussione il diritto di voto dei nostri connazionali all’estero e il diritto al voto per corrispondenza. Sarebbe ingiusto penalizzare milioni di italiani impedendo loro di partecipare alla vita politica del nostro Paese”.

“Vero è che il caso Di Girolamo e il più recente scandalo delle schede elettorali bruciate in Venezuela hanno evidenziato quanto sia urgente prevedere chiare modifiche tecniche all’esercizio del diritto di voto”, ha sostenuto la deputata eletta nella circoscrizione Europa. “In questo senso”, ha proseguito, “ritengo determinante mantenere la possibilità del voto per corrispondenza, introducendo però delle garanzie concrete. Anzitutto è opportuno prevedere la preiscrizione preliminare al voto per chi intende votare per posta. Inoltre è importante che i plichi vengano stampati in Italia e mandati per raccomandata con ricevuta di ritorno ai singoli elettori”.

“Ritengo ipotizzabile”, ha concluso la Garavini, “che il Comitato parlamentare sugli italiani all’estero, come proposto dallo stesso Presidente Zacchera, si renda promotore di una proposta bipartisan che individui proposte concrete e condivise su come meglio riformare il voto all’estero e renderlo più trasparente”.

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