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Allarme sicurezza all’ospedale Spallanzani di Roma

La responsabile per la Giustizia dell'Italia dei Diritti: “Oltre alle norme antisismiche violato anche l'articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute”

“Questa è l'ennesima inchiesta che ci lascia senza parole e che non può che farci inorridire. Soprattutto perché molte delle irregolarità oggi contestate erano state già denunciate nel 2007 dall'allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Un fenomeno deprecabile che testimonia le onnipresenti collusioni tra politici, imprenditori e dipendenti della pubblica amministrazione che generano attività criminose come corruzione e concussione”. Queste le risentite parole della viceresponsabile per la Giustizia dell'Italia dei Diritti Lea Del Greco all'allarme sicurezza lanciato dal settimanale L'espresso in seguito a un'inchiesta che avrebbe messo in evidenza importanti violazioni rilevate dopo la ristrutturazione dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, centro di riferimento italiano per le nuove epidemie, la coltivazione di virus letali e, soprattutto, per le misure contro il bioterrorismo poiché tra gli agenti patogeni presenti nei suoi reparti ce ne sono alcuni tremendamente distruttivi come il tristemente noto virus Ebola. Proprio nei laboratori di massimo rischio non sarebbero state rispettate le norme antisismiche, obbligatorie per legge. Per di più molti edifici utilizzati da personale e pazienti non hanno mai ricevuto il verbale di collaudo definitivo sulle opere in cemento armato. E su di esse mancherebbe anche la valutazione più generale di collaudo tecnico e amministrativo sugli impianti, sulle procedure eseguite e sulle spese fatturate durante i lavori. Secondo lo Spallanzani, è tuttora senza verbale di collaudo perfino il padiglione Del Vecchio che contiene i laboratori a più alto rischio di contaminazione. A peggiorare la già critica situazione della ristrutturazione gestita da Bertolaso, capo della Protezione Civile, insieme con Balducci e con l'imprenditore Anemone, cedimenti del sottosuolo e tracce d'umidità. Attacca duramente sdegnata l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Ancora una volta al centro degli di scandali c'è la Sanità che è l'ambito dove più proliferano le associazioni a delinquere – ricordando che vengono definiti in tal modo gruppi di ogni tipo, non necessariamente legati alla mafia, ma con scopi palesemente illeciti – e i fenomeni di connivenza tra stato e mafia. Quello che più indigna è che, coinvolti in questa vicenda, siano gli stessi soggetti nei confronti dei quali sono già in corso plurime indagini legate ad altre inchieste come la Maddalena e il terremoto in Abruzzo. Ciò che ci spinge a condannare fermamente questi individui se le accuse verranno confermate, è che si tratta di persone che hanno speculato da prima non solo su vere e proprie tragedie umane come il terremoto ma ora anche sul diritto alla salute che, ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, 'la Repubblica tutela come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività'. Il fatto – conclude la Del Greco – che per questioni di interesse personale, favorite dalla concentrazione di potere che alcuni soggetti detengono, si metta a rischio l'incolumità pubblica ci obbliga moralmente ed eticamente ad andare a fondo su questa inchiesta e a seguire gli ulteriori sviluppi di questa vicenda”.

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