Site icon archivio di politicamentecorretto.com

BERLUSCONI: Risultati senza paragoni contro la criminalità  organizzata

Conferenza stampa a Palazzo Chigi sul contrasto alla criminalità

Per quanto riguarda la lotta alle mafie “abbiamo arrestato un pericoloso criminale, Nicola Panario – spiega il premier – e superato le cinquecento operazioni di polizia giudiziaria, con quasi cinquemila arresti di presunti criminali. La nostra azione di contrasto alla criminalità organizzata non ha nessun paragone possibili con precedenti governi, è un argomento che ci sta particolarmente a cuore ed un punto prioritario dell'azione di governo”.

“Deve essere di enorme soddisfazione per i cittadini sapere che il governo persegue quotidianamente l'obiettivo del contrasto alla criminalità organizzata, con provvedimenti che attribuiscono poteri a magistrati e forze ordine ed una conduzione quotidiana delle forze dell'ordine da parte ministro Maroni”.

“Il nostro obiettivo entro la legislatura – evidenzia Berlusconi – è quello di arrivare a zero latitanti”.

“La mafia italiana – prosegue – non so in base a quale classifica, risulta la sesta nel mondo ma in realtà è la più conosciuta grazie al supporto promozionale che ha ricevuto dalle otto serie tv come La piovra vista in 160 Paesi e anche dalla letteratura come ad esempio Gomorra. Noi invece ci siamo posti come obiettivo quello di contrastarla”.

Sull’immigrazione clandestina, il premier sottolinea che “l’Europa deve stabilire con tutti i paesi rivieraschi dell'Africa un trattato comunitario per supportare le spese di contenimento”. “Per ora a fare trattati siamo stati solo noi – aggiunge – però mi sembra corretto che ci sia un trattato europeo anche perchè poi questi clandestini si spostano anche nei paesi dell'Unione”.

Capitolo carceri. Contro il sovraffollamento “che ha portato quest’anno ad avere già 20 suicidi, l'ultimo ieri” spiega Berlusconi, “stiamo pensando ad un decreto per dare un regime di detenzione domiciliare a coloro a cui manca un anno solo di carcere”. Il Presidente del Consiglio sottolinea che la cosidetta ‘messa in prova’ non porta con sè rischi di fuga: “non avrebbero interesse a scappare – conclude – perchè altrimenti si vedrebbero raddoppiare la pena”.

La Russa: Berlusconi è uno che ci mette la faccia

“Silvio Berlusconi è un presidente del Consiglio che ci mette la faccia”. A rendergliene atto è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri alla presenza dello stesso Berlusconi. Il titolare della Difesa parla di risultati ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina e, rivolgendosi al premier dice: “il tuo governo, con il ministro degli Interni e il ministro della Giustizia e tutti noi ha saputo porre al centro dell'attenzione la lotta alla mafia e il contrasto all'immigrazione clandestina, ma tu – dice ancora rivolgendosi direttamente al premier – hai affrontato i problemi, mettendoci la faccia in entrambi”.

Mafia/Alfano: entro la legislatura arriverà un codice unico

Entro la fine della legislatura arriverà un Codice Unico delle leggi antimafia. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. ''E' un codice che riunirà tutte le leggi antimafia – ha detto – un provvedimento atteso da 10 anni che darà un risultato di efficienza nella lotta alle organizzazioni criminali''.

E ancora: “a giudizio di tutti gli osservatori sereni il governo Berlusconi è quello che ha contrastato più efficacemente la mafia”. “Oggi raccogliamo i frutti. La mafia teme molto più le leggi e l’applicazione del carcere duro piuttosto che convegni e dibattiti. Il governo ha lanciato l’antimafia delle leggi e ha posto in campo leggi che hanno portato questi risultati”, ha concluso Alfano.

Economist, buoni risultati del governo

È un’analisi agrodolce dell’economia e della politica italiana quella che appare sulle pagine dell’Economist. Ma è già tanto che il settimanale della City non si esibisca nel solito attacco motivato da un radicato anti-berlusconismo pregiudiziale. Al contrario, l’Economist ammette che il governo Berlusconi ha conseguito buoni risultati e ha manifestato nelle ultime settimane ottime intenzioni per il futuro. Intenzioni da incoraggiare.

In sintesi. Anche se il ministro Tremonti è stato criticato per l’iniziativa dello “scudo fiscale” (che per inciso ha avuto un successo superiore alle aspettative, ed è stato contestato ma anche invidiato e imitato all’estero), ha “fatto anche cose positive, per le quali ha ricevuto diversi applausi”. In particolare, ha stoppato l’”orgia annuale di 4 mesi di mercanteggiamenti parlamentari” con tutte le forze politiche e i ministeri che davano l’assalto alla diligenza della legge finanziaria provocando la solita impennata del debito pubblico.
Berlusconi, d’accordo con Tremonti, ha abbandonato il vizio delle “spese elevate dei precedenti governi”.

Il risultato è che l’Italia ha i conti a posto, e nel momento in cui la Grecia è vicina al fallimento e Paesi come la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda si trovano fortemente in difficoltà, il nostro resiste e promette bene per l’immediato avvenire.
E questo è un bene non solo per l’Italia, osserva l’Economist, ma anche per l’Europa (“che cosa succederebbe infatti all’euro se il debito pubblico italiano fosse fuori controllo come quello greco visto che in termini assoluti è cinque volte maggiore?”). Del resto, un Paese come la Germania è stato colpito con più forza dell’Italia.

La congiuntura critica dell’economia e la tradizionale scarsa competitività dell’Italia impongono però le riforme. “C’è bisogno di riforme strutturali per accrescere la bassa crescita di produttività – esattamente ciò che un governo di centro-destra come quello di Berlusconi dovrebbe favorire”. L’Economist riconosce, quasi scusandosene (“a dire la verità”) che il governo Berlusconi si è impegnato a ridurre i costi della burocrazia e ad aumentarne l’efficienza.
“Promettente sul fronte dei possibili risparmi” è anche l’introduzione di una forma di federalismo fiscale per cui Berlusconi spinge in accordo con la Lega.

Il settimanale economico di Londra ricorda che all’indomani della vittoria nelle regionali, Berlusconi ha dichiarato di voler procedere alle riforme nei prossimi tre anni di governo sino a fine legislatura. L’Economist lo incoraggia su questa strada, invitandolo a tagliare le tasse, liberalizzare l’economia e promuovere la concorrenza nel mondo delle professioni e nei servizi pubblici locali.

Sondaggi, tante ragioni per gioire

Il primo sondaggio sulle intenzioni di voto per i partiti e sulla fiducia ai leader dopo le elezioni regionali è stato effettuato dall’Istituto Piepoli. Ovviamente il risultato del voto si riflette sul sondaggio secondo quel processo circolare che tiene legati il momento reale (il voto) e quello virtuale (il sondaggio).

La principale novità è il netto aumento di consensi per Silvio Berlusconi che ha guadagnato 4 punti, collocandosi ben al di sopra del 50%, nelle due settimane a cavallo del voto. Con ciò ha cumulato i consensi suscitati dal suo particolare impegno nella campagna, culminato con la manifestazione di Piazza San Giovanni, e quelli seguiti al risultato largamente favorevole al centrodestra. A ciò si aggiunge, secondo Piepoli, il gradimento nei confronti della dichiarazione del Premier a Parma, all’assemblea di Confindustria, centrata sull’impegno a liberare i cittadini e le imprese dall’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria.

In altre parole, l’opinione pubblica apprezza sia l’impegno diretto di Berlusconi sia il nucleo riformista che egli propone quando le riforme sono percepite come in grado di incidere direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini e delle imprese.

A questo incremento di consensi per il Premier fa riscontro la riduzione di 5 punti dei consensi nei confronti del leader dell’opposizione, Pierluigi Bersani, sceso al 30%, per cui il vantaggio di Berlusconi su Bersani è di oltre 20 punti. A sua volta, questo significa che la gente crede più nelle possibilità di Berlusconi di fare le riforme che non in quelle dell’opposizione.

Come hanno confermato i risultati del voto regionale, ma in questo caso sostanzialmente in linea con la media dei sondaggi condotti tra febbraio e marzo sulle intenzioni di voto, i partiti della maggioranza consolidano le proprie posizioni. Il Popolo della libertà è al 36,5%, la Lega tra l’11 e il 12%, l’MpA allo 0,5% e La Destra all’1%: i partiti della maggioranza sono quindi al 50%.

Non riesce a decollare il Partito democratico, che sembra essersi fermato sulla strada della leggera ripresa segnalata negli scorsi mesi: le intenzioni di voto per il partito di Bersani sono infatti al 29,5%, dato che si somma allo stagnante 7,5% dell’IdV per cui l’opposizione è al 37%, ovvero distaccata di 13 punti dalla maggioranza. Stabile l’Udc al 6,5%.

********

Il Sole 24 Ore

BERLUSCONI ATTACCA SAVIANO E PIOVRA

********
Il Giornale

IL CAVALIERE CONTRO LA MAFIA-SHOW: ” GOMORRA E LA PIOVRA CATTIVI SPOT”

INTANTO IL PREMIER VOLA NEI SONDAGGI: HA GUADAGNATO 4 PUNTI IN 15 PUNTI

Exit mobile version