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Quando la maggioranza fa anche l’opposizione

E’ un paradosso tutto italiano, siamo in un momento politico che dire fa
ridere è essere generosi.
In Italia oltre alle “toghe rosse” e al gruppo “Repubblica/L’Espresso”, e alle
spurie sovversive di Di Pietro, non esiste una vera e consistente opposizione
parlamentare che possa dare un contributo all’azione di governo con il suo
stimolo critico e propositivo, in modo da poter rielaborare le proposte della
maggioranza per risolvere insieme i problemi della gente e lavorare per la
modernizzazione del Paese.
Allora in mancanza di questa componente democratica, ecco che la maggioranza
fa anche l’opposizione. Ed è cosi che Fini e i suoi trovano spazio in questo
deludente panorama di uno squallido centrosinistra senza anima, senza
identità, senza una leadership, e senza, ahimè, prospettive future di
miglioramento.
E’ assurdo, ma secondo me vero, che Fini e i suoi ci avrebbero pensato
parecchie volte sopra, prima di cominciare questa assurda battaglia interna al
PDL, se ci fosse stata un opposizione forte, perché diventava prioritario
contrastare la possibile crescita dell’avversario politico.
E allora, diciamo la verità, la debolezza dell’opposizione ha dato una grossa
mano allo “show finiano”.
Pertanto, è meglio farla finita, chiudere la questione e trovare subito un
punto d’accordo per andare avanti e uscirne rafforzati e coesi altrimenti si
rischia di aiutare troppo un centrosinistra allo sbando, e a ricompattarsi
troppo.
In un paese democratico è necessaria una forte maggioranza e una forte
opposizione perché è di stimolo a far bene, ma non diamo all’opposizione
qualcosa di cui parlare, perché è vuota di argomentazioni e strategie
politiche, lasciamo che maturino al loro interno un minimo di proposte
costruttive per il bene dell’Italia.
Gennaro Ruggiero www.gennaroruggiero.com
Pubblicato su www.ilpensiero.eu

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