Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Europa: una lettera per Emergency

Autore Sonia Alfano

Ho inviato oggi una lettera all'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Catherine Ashton, per chiedere che la stessa Unione, e in particolare la delegazione dell'UE a Kabul, monitori gli accadimenti sui volontari Emergency sequestrati in Afghanistan in stretta collaborazione con gli altri Stati Membri presenti sul posto, che venga rilasciata una dichiarazione ufficiale per l'immediata e incondizionata scarcerazione dei tre italiani, la loro consegna alle autorità italiane e il loro rimpatrio (al fine di poter accertare le loro eventuali responsabilità,nel rispetto delle garanzie previste dalle normative europee e degli Stati Membri dell'UE) e, infine, che venga lanciata un'inchiesta a livello internazionale su quanto è accaduto.

Pubblico di seguito il testo della mia lettera:

Gentilissima signora Ashton,

Vorrei sottoporre alla sua attenzione il caso di tre cittadini Italiani, lavoratori volontari in Afghanistan con Emergency.

Emergency è un'ONG italiana con sede a Milano che opera nel campo delle emergenze e degli aiuti umanitari nelle zone di guerra. Al momento è attiva in Afghanistan, Cambogia, Iraq, Sierra Leone, Sudan e Sri Lanka. Il suo operato consiste nel portare cure e personale medico nelle aree dove sono in corso dei conflitti armati, al fine di salvare il più possibile di vite umane e alleviare le sofferenze della popolazione civile. Grazie al lavoro di medici chirurgi volontari, particolare attenzione è data alle vittime di mine antiuomo che per lo più sono bambini. In Afghanistan Emergency è presente già da prima del 2001, dunque anche nel periodo di governo dei Talebani, e ha coperto e copre zone ad alto rischio. In questo momento il suo ospedale da campo si trova nella provincia afgana di Lashkar Gah, una delle più pericolose. I principi su cui si basa il lavoro di Emergency fanno capo al supremo dogma della neutralità, cui si ispirano pochissimi altri presidi sanitari stranieri presenti sul territorio, in forza del quale il diritto alle cure mediche non viene negato a nessuno qualunque sia la forza in campo cui appartiene.

Il 10 Aprile, tre cittadini italiani facenti parte dello staff dei volontari d Emergency sono stati arrestati dalle forze afgane, e accusati di complotto terroristico ai danni del Governatore al nord del paese. Le autorità afgane hanno spiegato che l'arresto ha riguardato anche sei cittadini afgani e che nell'ospedale da campo dell'ONG sono stati trovati e sequestrati giubbotti esplosivi, pistole e bombe a mano.

Ritengo che vi sia in corso una grave violazione del diritto alla difesa dei tre Italiani, ai quali, nonostante l'imputazione di reato, non è stata data la possibilità di avvalersi dell'assistenza di un avvocato. Nessuna prova a sostegno di tali pesanti accuse è stata inoltre fino ad 'ora presentata.

Emergency nega tutte le accuse e denuncia il rapimento dei tre volontari da parte delle autorità afghane. Accusa a sua volta il governo di Kabul di volere attuare una strategia finalizzata all'estromissione dell'ONG dal territorio, giacché testimone scomoda delle costanti violazioni dei diritti umani perpetrate nel paese a danno dei civili.

In considerazione di questo, chiedo pertanto che l'Unione Europea e in particolare la delegazione dell'UE a Kabul, monitori gli accadimenti in stretta collaborazione con gli altri Stati Membri presenti sul posto, e con l'Italia nello specifico.

Chiedo altresì che venga rilasciata, anche a nome di tutti cittadini italiani che al momento stanno manifestando apertamente grande preoccupazione per la sorte dei loro connazionali, una dichiarazione ufficiale per l'immediata e incondizionata scarcerazione dei tre italiani, la loro consegna alle autorità italiane e il loro rimpatrio, al fine di poter accertare le loro eventuali responsabilità,nel rispetto delle garanzie previste dalle normative europee e degli Stati Membri dell'UE. Inoltre ritengo opportuno anche che venga lanciata un'inchiesta a livello internazionale.

Vorrei per concludere invitarLa, in qualità di membro presidente del Consiglio Affari esteri dell'UE, a includere in agenda il caso al prossimo CAF in programma.

Rimango a sua completa disposizione per ogni eventuale chiarimento e le chiedo gentilmente di tenermi informata sugli sviluppi della situazione.

Cordialmente,

Sonia Alfano
Deputato al Parlamento europeo
Membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

Exit mobile version