Cara Renata,
Comincia nel peggiore dei modi possibili, almeno dal mio punto di vista, il tuo mandato come governatore della regione Lazio. Prima una messa, officiata da don Achim Schutz, cappellano della Regione Lazio(!) alla presenza di Isabella Rauti (moglie di Gianni Alemanno, sindaco di Roma).
Dopo il rito sei entrata ufficialmente nel tuo studio, dove era stato già posizionato il crocifisso, lo stesso che campeggiava nella sede del comitato elettorale.
Che un rappresentante delle istituzioni senta la necessità di insediarsi “a mezzo messa” mi sembra una cosa, francamente, discutibile; le istituzioni sono di tutti, non solo di chi è cattolico. Che una parte dello stato come la regione Lazio abbia un suo “cappellano” (tale è il titolo dello Schutz), francamente mi riporta non ad istituzioni repubblicane laiche, ma ai “fasti” dello stato pontificio.
Sono ovviamente a favore del fatto che tu abbia opinioni religiose e che le professi; è un tuo diritto e lo difenderò. Ma questo dovrebbe essere un tuo impegno privato, al di fuori (spazialmente e temporalmente) della regione Lazio e senza che in alcun modo il tuo credo religioso possa essere confuso con la tua carica amministrativa.
Cara Renata, sei stata eletta dai cittadini per essere il presidente di tutti i cittadini, non solo di quelli che si riconoscono nella fede cattolica. Voglio sperare che l'incidente di oggi sia dovuto ad inesperienza ed impeto eccessivo nell'iniziare il tuo lavoro. Spero solo che non si ripeta e che tu sappia garantire i diritti di noi tutti.
In ultimo, fraternamente, un consiglio, data la presenza vicino a te della signora Alemanno: non lasciare che una sola camera da letto governi la nostra regione e, con essa, anche te.
Con auguri di buon lavoro,
Mario Michele Pascale
Membro del Direttivo nazionale di Libertà ed Eguaglianza
Direttore di Marianne Tv