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CICCHITTO: Gino Strada da’ ad Emergency una linea politica ambigua

“Ci affidiamo interamente alle valutazioni complessive sulla situazione e alla gestione della vicenda da parte del ministro Frattini, la cui cautela e la cui prudenza possono essere anche lo strumento migliore per aiutare i nostri tre connazionali. Infatti, troppe polemiche in liberta’ sono state sviluppate da parte di Strada in tutte le direzioni, sia contro il governo afgano sia contro quello italiano”.

Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, che ha osservato:
“Strada parte da una posizione politica del tutto sbagliata: per lui non esiste il terrorismo talebano e di al Qaeda e i soldati italiani, insieme a quelli degli altri quaranta paesi che compongono la missione dell’Isaf, stanno li’ solo a fare la guerra. Questa linea politica colloca obiettivamente Emergency in una posizione ambigua, esposta a molte insidie e anche ad autentiche provocazioni. La polemica contro il governo italiano, pero’, non ha ragion d’essere per due ragioni di fondo: in primo luogo, la decisione della presenza in Afganistan e’ comune sia al centrodestra sia al centrosinistra; in secondo luogo, non si puo’ dimenticare il passato: piu’ volte in Iraq il governo italiano ha dovuto fare difficili interventi di salvataggio nei confronti di giornalisti e di operatori di associazioni che erano stati rapiti per autentica imprudenza e per gravi errori di valutazione delle forze con cui erano in contatto; cio’ si e’ verificato nel caso di Giuliana Sgrena, di Daniele Mastrogiacomo e anche nel caso delle ’due Simone’. Rispetto a tutte queste vicende il governo italiano si e’ dovuto impegnare in difficili e pericoloso operazioni, in una delle quali ha perso la vita uno dei migliori uomini dei nostri servizi, il dott. Calipari. Allora, le polemiche di Strada e altri non hanno nessun fondamento e nuociono anche ai nostri tre connazionali che possono essere tutelati e salvati solo grazie all’azione prudente e seria del governo italiano, cosi’ come e’ stata finora impostata dal ministro Frattini, e dalle sue interlocuzioni con il governo afgano”.

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