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Bimba nigeriana morta, Farina Coscioni: la salute va tutelata sempre e comunque. Anche se si è migranti irregolari

INTERROGAZIONE URGENTE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI SE NON RITENGANO DI INVIARE ISPETTORI PER ACCERTARE L’ACCADUTO E RIFERIRE AL PARLAMENTO DEL CASO DELLA BIMBA NIGERIANA MORTA A CERNUSCO SUL NAVIGLIO DOPO CHE LE SONO STATE RIFIUTATE LE CURE IN QUANTO SPROVVISTA DI TESSERA SANITARIA
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni
Il caso della piccola bambina nigeriana morta a Cernusco sul Naviglio perché le sarebbero state rifiutate le cure in quanto non in possesso tessera sanitaria, se dovesse essere confermato, sarebbe una gravissima violazione del diritto alla tutela della Salute a prescindere dalle condizioni di regolarità o meno di una persona che si trova nel territorio italiano. Una violazione della Costituzione il cui articolo 32 esplicitamente prescrive tra i diritti fondamentali della persona quello alla salute, e una inaccettabile violazione di ogni codice deontologico e di umanità. Se così fosse, si assisterebbe a un’odiosa e meschina concezione burocratica della Salute che mi auguro sia prontamente sanzionata. Al di là dell’inchiesta della magistratura, ho chiesto con un’interrogazione urgente ai ministri della Salute e delle Politiche Sociali se non ritengano di dover inviare ispettori per accertare i fatti e prendere, nel caso, i dovuti provvedimenti; e comunque ritengo che debba il Governo riferire subito alla Commissione Affari Sociali come sono andate le cose.

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