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L’ORA DELLE RIFORME

Tutti adesso sostengono di volere le riforme e speriamo quindi che arrivino davvero, anche se non capisco perché – prima ancora di scendere a un minimo di concreto dal teorico complesso delle proposte – tra Fini e Berlusconi debbano già nascere discussioni sul metodo di tenere future elezioni, quasi che anziché decidere dove e come costruire una casa comune si debba discutere prima di tutto del colore della tappezzeria in salotto.

Certo che il metodo elettorale è importante (e da sempre la gente non ama votare più volte di seguito), ma non è questo il problema essenziale così come credo che una riforma strutturale della Costituzione sia ben più urgente di qualche singola proposta per la Giustizia. Memori del passato c’è solo da augurarsi che i prossimi tre anni di relativa pausa elettorale non finiscano – come nel gioco dell’oca – con un periodico ritorno al capolinea senza combinare niente di serio.

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