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Italiani arrestati a Kabul, Gino Strada: "Testimoni scomodi, rapiti dal governo Karzai"

Un'azione “premeditata” per togliere di mezzo un “testimone scomodo” prima di dare il via a una vasta offensiva militare. E' questo in sintesi il commento di Gino Strada, storico fondatore di Emergency, all'arresto di tre fra medici e infermieri italiani della ong in Afghanistan con l'accusa di complicità in un complotto per uccidere il governatore della provincia meridionale di Helmand. Strada parla del blitz delle forze afghane insieme a uomini dei reparti dell'Isaf all'ospedale di Lashkar-gah come di un “rapimento” messo in atto dal governo afgano di Karzai.”E' scattata una una guerra contro di noi”, ha detto alla conferenza stampa convocata da Emergency a Milano. “La cosa – ha spiegato – non mi sorprende perché la logica della guerra e diversa dalla nostra. Nella guerra un ospedale e qualche cosa di strano e di anomalo perché cura e cerca di salvare le vite invece di distruggerle”. “Quando si fanno vedere le facce di chi viene bombardato – ha aggiunto – e spesso si tratta di bambini, è difficile poi sostenere che i bombardamenti coinvolgono solo pericolosissimi terroristi”.Strada ha poi chiesto il sostegno degli italiani oltre che delle nostre istituzioni. “L'Italia – ha sottolineato – spende due milioni di euro al giorno per la missione di pace e per proteggere il governo afgano che arresta o rapisce personale italiano. Fossi un politico ci farei sopra una bella riflessione”.I tre italiani ancora in stato di fermo – Intanto l'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer, secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina, ha incontrato stamani i tre operatori di Emergency fermati ieri in Afghanistan e li ha trovati “in buone condizioni”. L'infermiere Matteo Dell'Aira (coordinatore medico), il chirurgo d'urgenza Marco Garatti, veterano dell'Afghanistan e il tecnico della logistica Pagani, secondo quanto si è appreso, sono ancora in stato di fermo. I tre italiani al momento si trovano in una struttura dei servizi di sicurezza afghani.Cognato di uno degli arrestati: “La vicenda si cncluderà presto” – “Siamo ottimisti sul fatto che la vicenda si concluderà presto e la presenza di un rappresentante delle autorità italiane ci conforta”: commenta così stamane il sindaco di Silea (Treviso) Silvano Piazza, cognato di Matteo Dell'Aira, uno dei tre operatori di Emergency arrestato dalla polizia afghana, la notizia della visita dell'ambasciatore Claudio Glaentzer. “E' la prima notizia buona – aggiunge il marito di Nicoletta Dell'Aira, sorella dell'infermiere trevigiano – che riceviamo da ieri, da quando abbiamo saputo dell'arresto”. Piazza giudica “'assurdo'' l'arresto e le sue motivazioni: “''chi è lì lo fa per curare i malati – sottolinea il cognato di Dell'Aira – non ha tempo da perdere con altre stupidaggini”.http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/10/04/11/emergency-arresti-parla-strada.html

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