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Suor Lorenza Bietti, missionaria lombarda che ha dedicato 40 anni all’India

I suoi genitori, Giovanni Battista e Maria Bietti, l'hanno battezzata col
nome Angela.
L'atmosfera di grande fede che regnava nella famiglia di Angela e' stata il
seme che e' germogliato nel suo desiderio di abbracciare la vita religiosa.
Angela Bietti e' cosi' diventata Suor Lorenza l'8 Settembre 1968 nella
congregazione delle « Figlie della Presentazione di Maria al Tempio » di
Como.
Subito per lei e' stata forte l'esigenza di poter servire a uno scopo piu'
ampio, e nei suoi pensieri e' cresciuta la consapevolezza che Dio voleva
essere seguito per essere trovato la' dove lui si manifesta negli ultimi tra
gli essere umani.
Lorenza quindi, pur amando molto i luoghi delle sue origini, decide di non
limitare il suo campo d'azione al suo Paese natio e, con vero spirito
missionario, integrando i valori alle azioni, e col rispetto verso la
diversita' di culture e tradizioni, nel 1969 parte per l'India con l'amica e
consorella Suor Lucina Carimali. La loro prima tappa e' il Kerala, uno stato
nel Sud dell'India, dove sviluppano una Missione.
Nel 1984 Lorenza si trasferisce nello stato dell'Andhra Pradesh per ampliare
la piccola missione gia' esistente. Dopo 10 anni nella comunita' di
Fathimanagar, nel 1996 diventa Regional Superior della regione.
Da vera visionaria, ogniqualvolta altri nel considerare un'idea si sarebbero
chiesti “perche'?”, Suor Lorenza invece si diceva “e perche' no?” Sempre
pronta nell'intraprendere nuove iniziative, e mai preda della paura, lavora
instancabilmente per la crescita della Missione e lo sviluppo della regione.
Suor Lorenza e' stata per la sua Missione un prezioso dono. Aveva tre grandi
doti: la saggezza per capire cosa andava fatto, la capacita' per saperlo
fare, e la virtu' per farlo. E non ha mai fatto cio' che era piu' comodo, o
facile, o conveniente. Ma cio' che era giusto. Suor Lorenza aveva lo
speciale dono di essere in grado di interagire con tutti e creare
un'immediata sensazione di calore e condivisione, dimostrando senza segni di
cedimento, un continuo, generoso e disinteressato impegno verso gli altri.
Come si dice, se si vuole veramente conoscere una persona bisogna guardare a
come quella persona si comporta con chi non ha nulla da offrire.
Il comportamento di Lorenza era un costante esempio del fatto che i veri
beati sono gli ultimi.
Il suo ottimismo, le sue capacita' di soluzione dei problemi, la sua
velocita' nel passare dalla pianificazione all'implementazione di ogni nuovo
progetto, la sua abilita' nel gestire situazioni difficili e prendere
decisioni efficaci, la sua mente chiara, calma e tuttavia attiva e pronta,
le hanno dato la possibilita' di ottenere risultati di grande spessore,
risultati di fronte ai quali Lorenza ha comunque sempre mantenuto la serena
calma di chi non cade nella trappola della vanita' e dell'auto-indulgenza.
E durante i giorni immediatamente succeduti alla sua recente scomparsa,
quando folle di persone si accalcavano alle porte del convento di
Karunapuram per piangere di fronte alla sua fotografia, e' stato chiaro per
tutti che la gente puo' dimenticare cio' che uno ha detto o cio' che uno ha
avuto, ma nessuno dimentichera' mai come lo si e' fatto sentire. E Lorenza
ha sempre fatto sentire tutti amati e profondamente compresi.
Se e' vero che il senso della vita e' di vivere la propria esistenza con un
significato profondo, Lorenza e' stata senza dubbio una persona con uno
scopo. Il suo impegno verso gli ultimi, gli umili e i piu' deboli ha fatto
di lei un vero esempio per tutti – era infatti capace di conferire a ogni
persona dignita' e onore, dando a tutti la sensazione che nessuno e' figlio
di un Dio minore.
Lorenza ha sempre agito in modo tale che qualunque cosa facesse risultasse
nel bene ultimo dei destinatari delle sue azioni, perche' come lei stessa
diceva,”il nostro lavoro non e' mera carita', ma condivisione”.
Lorenza era guidata da grande fede, disciplina e altissima moralita', che la
hanno sempre fatta essere superiore a qualunque questione futile e alla
tentazione di giudicare gli altri.
Compassione e perdono erano le sue guide.
E non ha mai perso la fede, sempre focalizzata sul suo percorso, sicura che
i risultati sarebbero arrivati. E ha raccolto i fiori che ha seminato. Nei
40 anni in cui Lorenza e' stata in India infatti la congregazione ha
costruito, sotto la sua direzione, oltre ai conventi, tre boarding, cioe'
case per bimbe orfane o molto povere, i cui familiari non possono permetersi
di mantenerle e mandarle a scuola, una colonia per lebbrosi, un ospedale
oftalmico, un centro di riabilitazione per persone disabili, una scuola,
parecchie casette da donare alle famiglie senza-tetto e, per finire,
un'organizzazione di adozioni a distanza che si prende cura di oltre 400
bambini.
In tutto i boarding ospitano circa 300 bambine – con il turnover di quelle
che crescono e le piccole che entrano negli anni ne sono passate parecchie
centinaia. Da lei le consorelle indiane hanno imparato a non scegliere mai
il percorso che presenta meno ostacoli, ma la strada che ha piu'
significato. Anche nei giorni della sua malattia, dopo che le era stato
diagnosticato un tumore ai polmoni, non ha mai smesso di impegnarsi per la
sua Missione.
All'inizio il suo spirito ottimista le ha fatto sperare di poter guarire, e
quindi e' partita per l'Italia dove pensava di poter essere curata. E'
tornata in Italia nel dicembre 2009 con un biglietto di ritorno per l'India
fissato per il 15 maggio 2010.
Non potra' usare quell biglietto di ritorno per l'India. Perche' lo ha ga'
usato per volare in Cielo, nel paradiso che la stava aspettando.
Alcuni giorni prima di lasciare questa vita le e' stato chiesto cosa voleva
che venisse detto a tutte le sue consorelle in Andhra Pradesh. Ha risposto
di dire loro di pregare per darle la capacita' di sopportare le sue
sofferenze con fede, sofferenze che voleva offrire per la crescita
spirituale di tutta la Missione. Poi ha guardato tutti con un sorriso, come
chi ha la certezza di essere diretto verso un luogo migliore. La sua vita e'
stata, fino alla fine, quella di una vera missionaria. Come ultimo
territorio di missione si e' addentrata nei luoghi misteriosi del dolore, da
sempre la piu' difficile delle imprese, e li ha attraversati con la dignita'
e la fede che sono state con lei per tutta la vita. Il 21 febbraio 2010 Suor
Lorenza ha terminato il suo percorso terreno.
Lasciando dietro di se' un mondo che, grazie a tutto quello che lei ha
fatto, e' ora un posto un po' migliore.
Grazie Lorenza.

Roberta Mazzoli
www.lombardinelmondo.org

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