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"SI" alla battaglia comune per il referendum sull’acqua!

Negli ultimi giorni ho ricevuto nelle mie caselle di posta elettronica un numero impressionante di messaggi, come quello seguente:
Ho saputo che l’Italia dei Valori ha annunciato di voler procedere a promuovere autonomamente un proprio referendum sull’acqua,
nonostante una vastissima coalizione sociale abbia appena depositato tre quesiti referendari per l’acqua pubblica e abbia lanciato l’avvio di una grande raccolta firme.
Voglio che sappiate che ritengo questa scelta gravissima.
Perché irrispettosa di un percorso che tantissime donne e tantissimi uomini come me hanno costruito in questi anni in tutti i territori del Paese.
Perché antepone gli interessi di partito ad un obiettivo grande, condiviso e di civiltà, come quello per l’acqua bene comune.
Chiedo pertanto a tutti voi di recedere immediatamente dal proposito annunciato e di incontrare il Comitato promotore dei quesiti depositati per collaborare alla comune battaglia. Grazie,
Trovo che il tono di questa lettera sia assai discutibile ed almeno in parte arrogante. Desidero infatti ricordare che, anche in risposta alle molte sollecitazioni pervenute in tal senso, oltre tre mesi orsono (e più esattamente il 17 dicembre 2009) Italia dei Valori ha depositato il quesito referendario sull’acqua e non vedo per quale motivo questo fatto possa essere considerato “scelta gravissima”, “irrispettosa”, o la volontà di “anteporre gli interessi di partito ad un obiettivo grande”. Penso che coloro che usano espressioni di questo tipo sembrano più preoccupati della loro visibilità personale (o di quella dell’associazione o gruppo rappresentato) piuttosto che della onerosità di ciò che c’è da fare per arrivare al risultato finale che tutti vogliamo.
Voglio ancora ricordare ciò che rispondevo nel mese di novembre 2009 a coloro che mi scrivevano su questo tema:
“Noi di Italia dei Valori, come è noto chiediamo che la rete idrica e la sua gestione non possano essere privatizzate e restino dunque pubbliche.
Lo abbiamo fatto in commissione e ci abbiamo provato con forza anche in aula.
Tuttavia, come temevamo, la maggioranza di centro destra ha approvato la legge.
Abbiamo deciso pertanto di avviare le procedure per la raccolta delle firme per un referendum popolare per la abrogazione di questa norma iniqua.”
Al di là tuttavia di questo aspetto meno esaltante credo invece che sia del tutto corretto il richiamo alla collaborazione per la battaglia comune e pertanto venerdì prossimo (9 aprile 2010) in occasione dell’Esecutivo Nazionale di Italia dei Valori, preannuncio che presenterò una proposta nel senso auspicato, valutando insieme se sia meglio costituire un Comitato promotore sui quesiti depositati da noi o da altri, solo avendo riguardo a quello meglio formulato, anche al fine di superare le possibili obiezioni in sede di ammissibilità.

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