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La sinistra in Italia e nel mondo, una sottospecie in estinzione, o già  morta?

Ormai possiamo affermare, quasi con certezza che la sinistra italiana sta scomparendo. Così come per i mazziniani e i monarchici, tra un po’ la sinistra italiana (estrema o moderata che sia), sarà solo un ricordo, buona tutt’al più come materiale di studio per gli storici. Negli ultimi quindici anni la sinistra ha tentato di alternarsi, vincendo di misura, e forse di brogli, qualche elezione, sul centrodestra ma fallendo su tutti i fronti, causando seri danni all’economia e alla politica sociale del Paese.

Senza progetti,e idee ma solo con un desiderio di continuità di una politica anacronistica e fallimentare basata sulle spurie della dittatura del proletariato e dell’eguaglianza nel senso di depredare a chi ha più possibilità e darle a chi ha meno, anche se magari a chi di voglia di lavorare non l’ha mai avuta.

Ma questo non è solo un problema Italiano, ma diffuso in tutta Europa e nel mondo.

Cosa può offrire la sinistra? Eutanasia (morte assistita), aborto libero (morte fetale), droga libera (morte procurata) e matrimoni gay, no al nucleare? E dopo che i gay potranno adottare figli e non ci sarà più il nucleare? Molti bimbi moriranno, i drogati saranno a milioni, la famiglia naturale non esisterà più. Cosa proporrà questa aggregazione “sinistra” ?

Ma dove sono i progetti economici della sinistra? Dov’è la politica estera della sinistra? Sanno solo rispondere con gli ultimi spasmi di cattiveria di chi è in agonia, assoldando Magistrati vendibili, stampa e gruppi industriali amici, tentando, ma non riuscendo, di demonizzare l’avversario.

In realtà forse la situazione non è poi grave, evidentemente l’Europa e il mondo non ha più bisogno della sinistra.. Il crescente successo dei liberali ne è la prova.

Bene invece il successo dei verdi che quando non si colorano di rosso, diventano un valido interlocutore per salvaguardare l’ambiente con intelligenza, tenendo conto delle evoluzioni tecnologiche della società.

L’estinzione della sinistra, nel mondo, è da cercare anche nel fatto che negli ultimi quindici anni, il sostegno ai partiti della sinistra si basava su un elettorato post-comunista: la società era polarizzata sulla base di criteri storici.

Oggi, però, si è sviluppato un nuovo elettorato: e dopo la caduta del muro di Berlino, i popoli dell’Europa Centrale e Orientale scelgono i propri leaders sulla base dei loro programmi economici e sociali e non sulla base di una eredità storica, che d’altronde ha seminato solo miseria e morte in tutto il mondo.

Dimostrazione pratica è che ha fallito dappertutto, come il caso della Francia (ora forse una timida ripresa, ma sembra solo di monito a Sarkozy) , sia dove ha tentato la carta della «terza via» come in Gran Bretagna e Germania, netto il fallimento di Schroder, di Blair e poi di Brown, per poi passare al fallimento di Zapatero che ha portato al baratro ll’economia e la sicurezza in Spagna.

Personalmente ritengo anche fallimentare la politica di Obama negli USA, che ha indebolito la più grande democrazia del mondo, rendendola vulnerabile agli attacchi di un povero scemo fanatico come Ahmadinejad.

Nulla da fare per la sinistra allora, ormai è una sottospecie del comunismo in estinzione in Europa, nel mondo e in Italia dove nera presa dal sogno disperato di presentare un prodotto del tutto nuovo di fronte a un elettorato sempre più disincantato.

Non c'è alcun nuovo leader di sinistra all'orizzonte, da nessuna parte del mondo, tantomeno in Italia.
E per parlare di noi, l’Italia l’Europa scopre che può fare a meno dei partiti di sinistra.

Per dare uno sguardo concreto alla storia d’Italia vediamo che dopo la rivoluzione di Mani pulite e il crollo della Prima Repubblica, è comparso sulla scena politica, Silvio Berlusconi. Abile e spregiudicato, che ha creato un partito in pochi mesi e ha vinto per tre volte le elezioni – dopo due sconfitte che parevano irrimediabili.

Ha soprattutto logorato e svuotato i suoi avversari politici, che non sono stati in grado di contrapporre un modello alternativo al suo.

Ha mandato a casa ben 9 leader del centrosinistra, e anche i tre pilastri “storici” del centro-sinistra moderno, come Prodi, D’Alema e Veltroni, e gli altri che non fanno storia.

Lo statista italiano più amato dal dopoguerra ad oggi, grande comunicatore e vero leader, uomo della politica del fare che sta portando il paese verso una vera democrazia liberale, nonostante i continui attacchi sovversivi di chi, dicevo poc’anzi è in agonia, o forse già morta.

Quasi come dice Alessandro Amadori nel suo libro “Silvio tu uccidi una sinistra morta” .

Ho quindi i miei dubbi che ce la faranno a sopravvivere ai cambiamenti dell’elettorato e alla crescita dei partiti liberali e di centrodestra sullo scenario mondiale.

Si può dire, dunque, che la sinistra sia davvero avviata verso l’estinzione, e che anzi è solo un miracolo se non si è già estinta.

Gennaro Ruggiero. www.gennaroruggiero.com

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