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CARISSIMO GRILLO, VORREI DARTI UN CONSIGLIO

Chiamiamola “ Politica del fare”?

I consiglieri regionali lavorano in media dieci giorni al mese e ritengo la riduzione di stipendio da 10.000 a 2.500 euro di Bono e Biole’ un atto dovuto e dignitoso, purtroppo viviamo in un Italia di corrotti, pressapochisti e opportunisti e sono sicuro che i rimanenti 14.000 euro veranno sperperati o divisi tra gli altri consiglieri e futuri trombati. Il MoVimento cinque stelle in tutta l’Italia ha una cinquantina di consiglieri eletti, allora ecco il mio consiglio gratuito e disinteressato, chiedi a tutti i consiglieri eletti di incassare tutto il dovuto ed investire i due terzi in piccole infrastrutture, nel precariato e la ricerca, non e’ molto ma se per il MoVimento ognuno conta uno / ne di destra ne di sinistra e i miei calcoli sono corretti 50 x 7.500 x 12 x 5 + = ad alcuni milioni di euro che a lungo termine ti daranno consensi, etica e credibilita’. Chiamiamola “ Politica del fare”?

Chi dice che la politica non paga?
La politica è un investimento sicuro, migliore di “Win for life” il concorso che assicura 4.000 euro per 20 anni ai vincitori. I consiglieri regionali lombardi guadagnano una cifra non solo se vengono eletti, ma anche quando vengono trombati. Battista Bonfanti (Udc), Pietro Macconi (Pdl), Carlo Saffioti (Pdl) in Regione da tre legislature se non rieletti riceveranno un bonus di 341mila euro lordi. Giuseppe Adamoli (Pd), Stefano Galli (Lega), Carlo Monguzzi (Pd), Gianni Rossoni (Pdl) al quarto mandato, invece 455mila euro
http://www.beppegrillo.it/movimento/

Otto regioni sopra i 10mila euro mensili
Come non stupirsi, allora, della trepidazione con cui tanti candidati hanno atteso i risultati fino a notte inoltrata. I consiglieri regionali più pagati dopo i piemontesi sono quelli della Puglia (13.830 euro al mese), quindi tocca all’Abruzzo (13.359), alla Lombardia (12.555), alla Sardegna (11.417), all’Emilia-Romagna (11.053 euro) e alla Calabria (11.316). All’ottavo posto per retribuzioni si piazza la Campania (10.976 euro), seguita dalla Sicilia (10.946) e dal Molise (10.255). La battaglia all’ultimo voto nel Lazio ha significato per molti lo spartiacque tra uno stipendio da 9.958 euro mensili o il proseguimento della propria attività lavorativa. Non c’è stata storia in Veneto, ma in questo caso i consiglieri eletti dovranno “accontentarsi” di 9.977 euro, quelli della Liguria di 9.337 euro. A seguire gli eletti in Friuli Venezia Giulia (7.766 euro), Toscana (7.633) e Basilicata (7.029). I consiglieri regionali delle Marche
guadagneranno 6.810 euro mensili, mentre quelli del Trentino Alto Adige – dove non si è votato, insieme ad altre sei regioni – portano a casa 6.614 euro. I più “poveri” sono gli eletti in Valle d’Aosta (6.607 euro) e in Umbria (6.597 euro), ma in entrambi i casi si tratta di stipendi che in azienda sono alla portata dei soli dirigenti.
Vendola stacca tutti
Quanto ai presidenti di Regione, invece, spicca su tutti quello pugliese: Nichi Vendola ha brindato alla sua rielezione, consapevole anche dei 18.885 euro che incasserà ogni fine mese. Alle sue spalle il neo-presidente della Calabria Giuseppe Scoppelliti (13.353 euro) e la laziale Polverini (12.548 euro). Ma meglio di questi ultimi due se la passano i presidenti di due regioni non coinvolte nell’ultima tornata elettorale: si tratta dei Governatori di Sardegna (Cappellacci) e Sicilia (Raffaele Lombardo), che incassano rispettivamente 14.624 e 14.329 euro mensili. E la festa non è finita: nelle prossime settimane partirà il classico spoil system con l’attribuzione di incarichi nelle ASL e nelle partecipate delle Regioni e lì se ne vedranno delle belle.
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