Ha vinto il governo del fare. Il centrodestra si conferma la forza trainante del Paese. Lo è in Lombardia, nel Veneto, dove gli elettori hanno premiato il buon governo del Pdl e della Lega, nel Lazio dove Renata Polverini anche senza la lista del Pdl a Roma ed in Provincia è riuscita a vincere, ma anche in due realtà difficili come la Campania e la Calabria. Il successo di Caldoro e Scopelliti, che va al di là di ogni più rosea aspettiva, dimostra che il Sud vuole davvero cambiare pagina. E alla vecchia politica dei Bassolino e dei Loiero, che tanti guasti e disastri ha provocato, preferisce i volti giovani di un futuro che è già realtà. Nonostante il clima di veleni che ha caratterizzato la campagna elettorale, nonostante la brutta vicenda della lista assente a Roma, nonostante l'errore di andare divisi in Puglia, dove un centrodestra unito avrebbe annichilito Vendola, il governo Berlusconi tiene il confronto, guadagna consensi e governatori, e si gioca fino in fondo le sue carte anche laddove la partita è stata ampiamente ” truccata “. E se a tutto questo si aggiunge il grande risultato di Cota nel Piemonte si ha la chiara dimensione della vittoria del centrodestra a queste regionali.
Un risultato a dir poco straordinario, in presenza di una crisi economica internazionale che ha penalizzato tutti i governi europei, che deve dare nuovo slancio e vigore ad una coalizione di centrodestra che a questo punto ha il dovere di fare le riforme che servono al Paese. Nei prossimi tre anni non ci saranno competizioni elettorali , è il momento buono perché il governo del fare continui a fare. Con o senza un' opposizione che ha smarrito ancor di più in questi ultimi tempi il gene della responsabilità .
