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La Calataccia

Signora mia democrazia, per quanto abbia fatto, lei è andata giù, una calataccia dicono in certi parti dello Stivale Italiano e succede anche al Signore potere , di avere una perdita di appeal, sessuale e mentale. Diventa una bestia feroce imbalsamata, buona per certi salotti e certe perversioni necrofore.

Alti latrati, sibilate a denti stretti, rese dei conti, voti e carriole, conta che ti riconta, manca un dieci per cento secco a quello che era già quaranta. Metà e metà e gli è andata pure bene. Tranquilli non cambia niente.Male comune mezza tristezza. Se permettete sto dalla parte di chi non è andato a cercarsi la compagnia della buona morte. Ci tengo alla vita, a partire da quella mia e mi guardo alle spalle: un passato infame. Devo fare la brava per trovare il prete e la suorina che possano ricordarmi l’ amore umano, l’insegnante che tira fuori ciò che di buono ha un comune studente, il commerciante che ti accontenta con un sorriso e un buon affare per te e lui, l’uomo e la donna delle istituzioni che non sbuffano e tirano la bocca a dindarolo.
E perchè sarei dovuta andare a votare?
Forse qualcuno si è preso la briga di investire qualche euro e ripulire facciate vecchie e deturpate da decenni?
Di aprire botteghe e laboratori in questa unica strada a doppio senso e senza uscita sopra lo sperone di una rupe tufacea ?
Di far passeggiare a ruota libera senza scaricare solo le merci e trotterellare per una processione buona in tutte le stagioni?
Di avere dato pari opportunità a chi non ha i natali doc?
Di avere investito un baiocco nel degrado ambientale tutto?
Di provvedere a gatti in colonie malate che trovano solo la pietà di qualcuno che li avvelena?
Di avere dato una risposta?
A domande di voti, evase, cercate nell’Urna, che rimane per me col suo primario significato: un vaso contenente le ceneri del defunto.
Definite pure anarco insurrezionalista qualunquista, il Rifiuto.Roba da stadio…
Io non dimentico:

Napoli

Genova

New York

Argentina

Ieri, il 2001.

A volte il popolo unito…Che se ne vadano tutti e governi il popolo.
A volte si risorge e non solo per la Pasqua.
Doriana Goracci

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