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La storia infinita, ovvero: "Il pasticciaccio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma"

di Mauro Vaglio e Pietro Di Tosto

In questi giorni tutti siamo stati subissati da email con commenti, a volte anche di cattivo gusto, sulla pantomima del dopo elezioni al Consiglio dell'Ordine, ma quasi mai i fatti sono stati decritti in modo chiaro e lineare per far capire ai Colleghi il reale svolgimento di quanto accaduto. Questo perché fino ad oggi gli interessi di parte hanno prevalso sulla volontà di chiarezza.

Noi abbiamo immediatamente dichiarato di non voler assolutamente partecipare a questo scambio di insulti e polemiche, ma oggi sentiamo la necessità di dare un po' di certezza su quanto si sta verificando.

A tale scopo, riteniamo utile mettere a disposizione dei Colleghi un resoconto cronologico di tutti quegli eventi, che stanno rendendo ridicolo agli occhi di tutta l'Avvocatura Italiana il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma. In tale percorso cercheremo di evitare il più possibile nostri commenti perché riteniamo che ognuno sia bene in grado di farsi una propria opinione su chi sono i responsabili di tali incresciose vicende.

9 febbraio 2010: Proclamazione degli eletti al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma (1. VAGLIO Mauro 3.804; 2. CONTE Antonio 3.219; 3 NESTA Paolo 2.933; 4. CONDELLO Domenico 2.641; 5. FASCIOTTI Sandro 2.537; 6. GRAZIANI Alessandro 2.523; 7. CIPOLLONE Giovanni 2.443; 8. ROSSI Livia 2.408; 9. MURRA Rodolfo 2.354; 10. DI TOSTO Pietro 2.352; 11. GIANZI Francesco 2.242; 12. BARBANTINI Goffredo Maria 2.232; 13 CERE' Donatella 2.159; 14 ARDITI DI CASTELVETERE Cristiana 2.085; 15 CASSIANI Alessandro 1.998. Non eletto: 16. TESTA Carlo 1.980).

11 febbraio 2010: Il primo dei non eletti (Carlo Testa) presenta ricorso al Consiglio Nazionale Forense avverso la proclamazione di Alessandro Graziani della lista di Conte, il quale risulta avere terminato le proprie funzioni di Commissario d'esame nel luglio 2008, con attestazione della circostanza da parte della Corte di Appello di Roma. La normativa attualmente vigente espressamente sancisce che “gli avvocati componenti della commissione e delle sottocommissioni non possono candidarsi ai rispettivi Consigli dell’Ordine e alla carica di rappresentante della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense alle elezioni immediatamente successive all’incarico ricoperto” (art 22, sesto comma del rdl 27.11.1933, n 1578, convertito in legge con modificazioni dalla l. 22.1.1934, n 36, nel testo sostituito dall’art 1-bis del dl 21.5.2003, n 112 convertito in legge dalla l. 18.7.2003, n 180).

12 febbraio 2010: Il Presidente uscente del Consiglio Alessandro Cassiani, alla luce della possibile modificazione della composizione del Consiglio a seguito della pronuncia del C.N.F. e del delicato intervento chirurgico cui avrebbe dovuto sottoporsi il successivo martedì 16 febbraio, convoca la prima adunanza del Consiglio per il giorno 11 marzo 2010.

17 febbraio 2010: Nove Consiglieri dell'Ordine (gli otto della lista Conte con l'aggiunta di Cristiana Arditi di Castelvetere, che in tal modo si pone in netto contrasto con la posizione politica della propria lista e cioè di chi aveva sostenuto e consentito la sua elezione) inviano al Presidente uscente – che nel frattempo si trova in camera di rianimazione pur essendo riuscito perfettamente l'intervento chirurgico cui si era sottoposto – una petizione per richiedere l'anticipazione dell'adunanza. Immediatamente risponde la sua Collega di studio assicurando che il Presidente Cassiani avrebbe provveduto in ordine a detta istanza entro il successivo venerdì 19 febbraio.

18 febbraio 2010: Alle ore 14,30 circa di giovedì 18 febbraio Giovanni Cipollone – qualificandosi Consigliere Anziano, pur rivestendo tale qualifica lo stesso Alessandro Cassiani – convoca per il successivo venerdì 19 febbraio alle ore 11,30 l'adunanza del Consiglio per l'elezione delle cariche. A tale convocazione i Consiglieri Vaglio, Nesta e Di Tosto rispondono che non avrebbero partecipato ritenendola illegittima.

19 febbraio 2010 ore 9,00: Il Consigliere dell'Ordine Donatella Cerè e il primo dei non eletti Carlo Testa propongono ricorso al Tar avverso l'illegittima convocazione effettuata dal Consigliere Cipollone e l'udienza per la discussione della sospensiva viene fissata per il giorno 10 marzo 2010. Il provvedimento viene notificato a mezzo fax al Consiglio dell'Ordine e al Consigliere Cipollone.

19 febbraio 2010 ore 11,30 e segg.: Nonostante la pendenza del ricorso al Tar dieci Consiglieri (Conte, Murra, Arditi di Castelvetere, Condello, Fasciotti, Cipollone, Rossi, Gianzi, Barbantini, Graziani) partecipano all'adunanza e, con l'astensione di Graziani (essendo sub iudice), eleggono Presidente Conte, Segretario Murra e Tesoriere Gianzi. [Primo commento: senza la presenza ed i voti di Arditi e Murra, che – ribadiamo – sono divenuti Consiglieri con il nostro sostegno e, soprattutto, avevano aderito ad un progetto politico totalmente diverso da quello della lista Conte, non ci sarebbe stata una maggioranza valida per l'elezione delle cariche. Per non parlare poi della Segreteria assegnata non alla minoranza (come hanno cercato di far ritenere), ma evidentemente ad una persona che avrebbe dovuto essere estranea alla maggioranza di Conte e che ha agito in senso contrario alle indicazioni della propria lista].

2 marzo 2010: I ricorrenti al Tar notificano i motivi aggiunti avverso la delibera di elezione delle cariche consiliari del 19 febbraio 2010 e il Consigliere Cassiani interviene nel giudizio.

10 marzo 2010: Il Tar, con ordinanza n. 1125/10, accoglie l'istanza cautelare e sospende il provvedimento di convocazione del 18 febbraio 2010, rinviando all'udienza del 24 marzo 2010 per la discussione sui motivi aggiunti.

11 marzo 2010 ore 12,47: Il Presidente uscente e Consigliere anziano Cassiani, vista l'ordinanza del Tar notificata al Consiglio e la fissazione dell'udienza del 20 marzo 2010 innanzi al C.N.F. per la discussione del ricorso di Testa contro l'elezione di Graziani, revoca la propria fissazione di adunanza per l'11 marzo 2010 e dispone la convocazione della prima riunione del Consiglio per il giorno 25 marzo 2010.

11 marzo 2010 ore 16,00: Si riunisce ugualmente il Consiglio dell'Ordine e preliminarmente i Consiglieri Vaglio e Di Tosto dichiarano di ritenere del tutto illegittima l'adunanza e che si asterranno da qualsiasi attività consiliare fino alla pronuncia del Tar del 24 marzo 2010, a scopo cautelare per evitare di compiere atti che potrebbero essere annullati; immediatamente dopo si allontanano dall'aula. Analoga dichiarazione viene effettuata dal Consigliere Cerè, mentre il Consigliere Nesta aveva già fatto pervenire una comunicazione di tenore simile. I dieci Consiglieri rimasti (sempre i soliti …), non paghi dell'accoglimento della prima istanza cautelare da parte del Tar, con una delibera inviata per email a tutti i Colleghi ratificano il proprio operato e le cariche così come assegnate nell'adunanza del 19 febbraio. Non deve passare inosservato che anche tale delibera è stata approvata solo perché vi è stato il sostegno dei Consiglieri Murra e Arditi, essendosi astenuto Graziani.

13 marzo 2010: Sono notificati da Cassiani, Cerè e Testa i motivi aggiunti innanzi al Tar per la sospensiva anche della delibera dell'11 marzo 2010.

Tanto dovevamo per dovere di cronaca, ma riteniamo doveroso esprimere tutto il nostro rammarico nei confronti di chi – con il proprio atteggiamento (che si commenta da solo) – ha esposto al pubblico ludibrio l'Avvocatura romana, e questo a prescindere di come vadano a finire le vicende giudiziarie in corso.

Noi al contrario vorremmo solo lavorare al servizio dei Colleghi, ma ciò non ci è permesso.

A tempi migliori.

Mauro Vaglio e Pietro Di Tosto

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