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RAPPRESENTANZA PARLAMENTARE A L L’ E S T E R O I N D I F E N D I B I L E

Questa vuole essere anche una risposta al Gentile Dino Nardi

Che la legge tremaglina si sia verificata un vero fallimento su tutti i fronti e’ sulla bocca di tutti politici e non, il problema di base e’ il sistema postale e il registro elettorale. Noi del Pie con una campagna iniziata piu’ di un anno fa, abbiamo lanciato il voto patitario (equiparato), con un ritorno al voto passivo e attivo a tutte le tornate elettorali. Ricordo a Nardi che il voto e’ un diritto./ dovere e lo stato ha il dovere e diritto di istituire un elengo elettorale aggiornabile ad ogni tornata elettorale, per autenticarne che la condizione anagrafica dell’elettore non sia nel frattempo cambiata. L’elettore a sua volta ha l’obbligo di registrarsi (come avviene in tutti i paesi democratici) e la responsabilita’ civica di votare secondo coscienza o astenersi, per questa ragione abbiamo chiesto (in piu’ occasioni) che la registrazione elettorale (tessera elettorale anche all’estero) e la spedizione e lo scrutineo del plico avvenga ad opera dei comuni italiani, con una spesa ridotta ulterioemente del 50%. Al momento i plichi arrivati da Roma e i Consolati impiegano terzi per la loro spedizione, e’ logisticamente impossibile, ad esempio per il Consolato di Londra spedire oltre 200 mila plichi, non ha il personale per farlo; ogni comune d’Italia ha gia nei suoi archivi il completo elengo dei cittadini residenti all’estero per il voto locale, a volte lo dimentichiamo. La legge Tremaglia puo’ essere efficace solo se viene istituire una sola circoscrizione estera (anche in vista del senato federale) , al momento in parlamento siedono 18 “chiamamoli” rappresentanti popolari che fanno i voleri dei rispettivi partiti, non rappresentano nell’insieme l’elettotato all’estero e sono indefendibili, con un assenteismo elettorale pari al 62 ed oltre per cento. Finisco con le stesse parole di Dino Nardi:

” Inutile cercare altre soluzioni che risulterebbero impraticabili come quella, ventilata da molti, di costituire dei seggi presso la rete diplomatico-consolare (quanti seggi e sezioni occorrerebbero? quanto personale necessiterebbe, compreso la vigilanza, e ce lo consentirebbero le autorità locali

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