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Salva liste: Pertini non avrebbe firmato

Autore Sonia Alfano

Ieri ha inscenato nell'aula del Parlamento europeo a Strasburgo una protesta, con un cartello giallo fluorescente con scritto “Vendesi repubblica“, contro la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al decreto interpretativo “Salva-liste” relativo alle elezioni regionali. Pubblico il video ed il testo del mio intervento.

Testo dell'intervento

Parlo a nome del gruppo ALDE, il mio gruppo politico. Lo scorso 5 Marzo il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha firmato un decreto-legge interpretativo detto anche “salva-liste”. Quel decreto, difatto, consente, a campagna elettorale iniziata, di cambiare le regole del gioco.
Lo stesso Giorgio Napolitano, dal suo sito, dice “dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministro degli Interni e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità”. La Costituzione italiana all'articolo 87, comma 5, prevede che il Presidente della Repubblica promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e regolamenti. Non può assolutamente partecipare, il Presidente della Repubblica, alla stesura di procedimenti e di decreti legge. Lo stesso Presidente della Repubblica, il suo predecessore Ciampi giudica questo come “un aberrante episodio di torsione del nostro sistema democratico”. E' evidente che il Governo fa ciò che la Costituzione vieta; quel decreto, Presidente, ha cambiato le regole del gioco a competizione elettorale già inoltrata. Permette a chi ha violato la legge di rientrare nella competizione elettorale. Mi chiedo per quale motivo questo Parlamento è sempre pronto ad agire per dare contro a Paesi che violano le leggi ma non si rende conto che c'è un Paese che fa parte dei 27 paesi membri che viola le leggi.

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