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IL VOTO E’ ANCORA LIBERO E PERSONALE?

“Il caso Di Girolamo non e’ ancora chiuso come vorrebbe farci credere il parlamento. Il fatto che l’assemblea del Senato abbia accettato le sue dimissioni, senza confronto democratico, apre nuove prostettive per oltre 4 milioni d’italiani all’estro, ossia una solo legge elettorale, un solo voto libero e personale; come sancito dall’articolo 48 della nostra Costituzione. Significa innanzi tutto che avevano ragione nel sostenere che i soli 18 e le circoscrizioni estere non bastano a darci voce incisiva in parlamento. Per il parlamento e la maggioranza dei connazionali in Madre Patria il senatore in questione e’ decaduto per le accuse d’associazione per delinguere ai danni dello Stato, per noi italiani all’estero, invece era gia’ decaduto nel 2008 per aver violato la legge elettorale all’estero, ovviamente senza una commisione d’inchiesta non sappiamo ne sapremo mai se anche altri l’abbiano fatto prima di Lui. Questa oramai e’ storia! Il Di Girolamo & Co, hanno delegittimato la legge Tremaglia e inculcato nell’imagginario collettivo italiano che i cittadini italiani all’estero sono incapaci di intendere e votare.”

L’ART. 48, ESPLICATO PER I MIEI AMICI LEGHISTI

Va ricordato pero’ che i nostri padri costituenti nel 1948, sancirono il diritto inviolabile di tutti*i cittadini a partecipare alla vita politica del paese, ossia il voto come, espessione della libera manifestazione del pensiero, “libero e personale”; ed infatti puo’ anche essere non esercitato (la dicitura “non ha votato” nel certificato di buona condotta e’ stata abrograta nel 1993). Questo binomio e’ stato spesso male interpretato dai “lettori” e dai politici, per libero si intende sopratutto, liberta’ di scelta del proprio rappresentante e anche nella modalita’ ed uso del diritto al voto, non puo’ essere limitato in nessuna forma, salvo nei casi stabiliti dalla legge, la legge Tremaglia ne limita la rappresentativita’ e l’eguaglianza. Personale significa civilmente della persona e intravede anche il voto per procura* e ultimamente quello assistito (io ricordo ancora le “barrellate” di infermi o quasi morti con il prete del paese pronto col l’olio santo e con tutti i chirichetti al suo seguito dirigersi verso i seggi) e non solo di persona. Oggi finalmente si inizia a parlare di voto elettronico equiparato per gli iataliani all’estero, peccato che ancora non sia del tutto esplicatativo ma solo interpretativo (proposta Razzi). Sull’idea di istituire dei seggi all’estero, ricordo ancora una volta che di seggi in tutto il mondo se ne dovrebbero istituire migliaia e non solo nei Consolati o Ambasciate troppo costosi per l’oste, sarebbe meglio e piu’ economico introdurre il voto elettronico; rivedendo e perfezionando il sistema postale. Sul sistema postale i plichi possono essere spediti dai comuni italiani in cui il cittadino italiano ha avuto l’ultima residenza, su specifica richiesta di quest’ultimo, istituento un registro elettorale, rinnovabile annualmente, come avviene nel Regno Unito.

*tutti e non “il” cittadino ivi incluso i residenti all’estero e gli immigrati con regolare permesso di lavoro, non ascoltate i leghisti, non sono mai stati fedeli alla nostra Costituzione e l’articolo 48 probabilmente non sanno nemmeno di cosa si tratta, se un nimistro della Repubblica si permette di voler abolire quello all’estero rifutandolo anche agl’immigrati. Ricordo al ministro, senza fare il nome di Calderoli e ai leghisti, passati e presenti che il diritto al voto a tutti i cittadini prescinde anche dall’articolo 53:” Tutti i cittadini sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita’ contribuitiva”. In altre parole per la Costituzione e i nostri padri costituenti il diritto al voto e’ garantito anche ai cittadini che non pagano un centesimo di tasse in Madre Patria, residenti all’estero e immigrati (sempre con regolare permesso di lavoro) Se per loro la Costituzione e’ meno di carta straccio …(per noi no)

**Il voto per procura (ed io non ci vedo niente di illegale o incostituzionale)

Per non perdere il diritto al voto sancito il cittadino italiano all’estero delega un suo fidato in Italia a votare per lui alle elezioni locali e con tutti i benefici della cassa dello Stato, ma si.. visto che oggi la politica ha privatizzato un po’ tutto anche il parlamento; privatizziamo anche il voto. Il mio lo deleghero’ al miglior offerente.

(Scherzavo loro invece fanno sul serio e ci fanno pagare anche per votare, dopo aver incassato nlle proprie tasche milioni dai lobbisti)

Ecco come i nostri posteri leggerebbero l’articolo 48 fra mille anni.

Sono elettori tutti i cittadini uomini e donne che hanno raggiunto la massima eta’ e il voto non puo’ in nessun modo essere limitato. Il voto e’ personale libero ed eguale. IL suo esercizio e’ dovere civico e puo’ essere esercitato anche per procura.***

***Dopo tutto, se un delinguente puo’ usufluire del voto passivo e siedere in parlamento, non vedo perche’ limitare quello attivo, da non dimenticare inoltre che l’elettore delega in suo voto al parlamentare o partito, senza nessun vincolo di mandato o resoconto alcuno (art.67)

(Anche qui scherzavo, loro invece con un nuovo decreto interpretativo, stiamo attenti lo potrebbero ridurre ai minimi e indispensabili. Overo a dei semplici sondaggi, come avveniva con lo Statuto albertino, il Re nominava i parlamentari e li convocava per sondaggiare le opinioni pubbliche) (siamo lontani?)

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