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FIAT: LUMIA (PD), SU TERMINI IMERESE GOVERNO E FIAT NON FANNO SUL SERIO

“Su Termini Imerese il governo e la fiat non fanno sul serio. Anche oggi nessun passo in avanti. Il governo Berlusconi, tra tutti i governi dei Paesi avanzati, passerà alla storia come l’esecutivo più debole, che subisce la chiusura di uno stabilimento automobilistico, nel Sud, in Sicilia”. È questo il commento del senatore del Pd, Giuseppe Lumia, sull’esito del vertice che si è tenuto presso il ministero dello sviluppo economico.
“Il nostro – aggiunge – è un governo che non ha nessuna autorevolezza e nessuna capacità di incidere per rilanciare il settore automobilistico e per mantenere gli stabilimenti italiani. Obama ha investito miliardi di dollari e ha impedito una catastrofe industriale e occupazionale, la stessa cosa hanno fatto la Merkel, Sarkozy e Brown. Il governo Berlusconi, invece, ha assistito passivamente a un paradosso incredibile: la fiat punta a produrre 5 milioni di auto, apre nuovi stabilimenti all’estero e in Italia chiude Termini Imerese”.
“I progetti che sono giunti al ministero – continua l’esponente del Pd – sono ancora generici e i tempi sono lentissimi. Negli altri Paesi industrializzati si ragiona in modo diverso: le decisioni sono veloci e i governi intervengono direttamente, da protagonisti, ponendo condizioni e mettendo sul piatto incentivi. Anche sulle risorse c’è un paradosso: la regione siciliana mette 350 milioni di euro e il governo appena 100 milioni. Al cospetto delle cifre investite dagli altri governi, quelle italiane rischiano di apparire ininfluenti”.
“Il 21 aprile – conclude Lumia –, giorno in cui la fiat annuncerà al mondo il suo piano industriale, si avvicina e bisogna fare sapere al mondo come stanno realmente le cose: la fiat chiude uno stabilimento con grandi potenzialità logistiche e produttive, a cominciare dal porto, che consentirebbe di abbattere i costi dei trasporti, e dalla posizione occupata dallo stabilimento di Termini Imerese nel cuore del Mediterraneo, dove nei prossimi anni si prevede una notevole espansione dei mercati”.

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