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Caos liste, attesa per il ricorso al Tar: Napolitano è preoccupato

Caos liste, attesa per il ricorso al Tar: Napolitano è preoccupato, Bossi auspica la soluzione politicaSi riunisce questo pomeriggio a Roma l’Ufficio di presidenza del Pdl allo scopo di studiare delle possibili soluzioni al terremoto creato dall’esclusione delle liste regionali in Lombardia e Lazio. Intanto il presidente Napolitano si è detto “preoccupato”. La preoccupazione, secondo quanto affermato dal Capo dello Stato, è una parola pesante e importante però rimane. “Seguo gli sviluppi della situazione e mi pongo i problemi che potranno sorgere”, ha detto il presidente lasciando il Parlamento europeo. Ha poi aggiunto che attende le decisioni della magistratura sulle liste per esaminare la situazione. Bossi, a sua volta, per risolvere il problema della esclusione delle liste, spinge per una soluzione di tipo politico, anche senza ricorrere necessariamente a un decreto.Manifestazione in serata – In serata è prevista anche una manifestazione promossa dalla candidata del centrodestra alla guida della regione Lazio Renata Polverini. Nel frattempo si attende la presentazione del ricorso ai Tar di Lombardia e Lazio da parte delle liste di Formigoni e del Pdl dopo le sentenze di Corte d’appello che ne hanno confermato l’esclusione. Se il tribunale amministrativo dovesse accogliere il ricorso, le candidature escluse tornerebbero in corsa ma, secondo alcuni costituzionalisti, ci potrebbe essere il rischio di uno spostamento della data delle elezioni.Formigoni invita alla mobilitazione – Il vice coordinatore del Pdl della Lombardia Massimo Corsaro ha affermato di sperare “di avere entro oggi una sospensiva dal Tar”. I leader nel frattempo incitano gli elettori alla mobilitazione di piazza. Roberto Formigoni vuole far sentire la sua voce anche attraverso il Web, e invita i suoi a protestare direttamente con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano contro la decisione della Corte d'appello di Milano di escludere il presidente uscente e le liste a lui collegate dalle prossime elezioni regionali lombarde. “Inviamo dei fax al capo dello Stato”, è il messaggio che appare in evidenza sul sito ufficiale del presidente della regione Lombardia, che rilancia l'appello attraverso Facebook.Incerta la presenza in piazza di Berlusconi – Non si sa ancora, intanto, se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parteciperà o meno alla manifestazione di piazza Farnese con Renata Polverini. Lo si apprende da ambienti del Pdl. In ogni caso, si pensa che il presidente prenderà una decisione definitiva nelle prossime ore.La Polverini è ottimista – Renata Polverini intanto si dice ottimista “per la questione del listino regionale e prevede una grande partecipazione alla manifestazione di piazza Farnese. “Continuo a dire – aggiunge la candidata del centrodestra – che occorre, anche in virtù di quello che è accaduto ieri sera in Lombardia, con grande senso di responsabilità, trovare un modo affinché tutti gli elettori delle Regioni abbiano la possibilità di esprimere il loro voto nel partito a cui fanno riferimento, trovando i candidati che vogliono portare”. “E' una giornata particolare che farà chiarezza – ha detto – aspettiamo l'esito del verdetto del listino regionale. Andrò fino in fondo in questa battaglia, sicura che l'unico cambiamento in questa regione, che per 5 anni si è chiusa in un palazzo dorato e senza dialogare con le persone, sono io e la coalizione che mi rappresenta. Voglio ridare questa istituzione alle persone”.Il pericolo di spostamento della data – Se il Tar accogliesse positivamente il ricorso, “le due candidature tornerebbero in campo, ma con ogni probabilità le elezioni non si terrebbero nei tempi previsti”. E' questo il parere di Federico Sorrentino, docente di Diritto costituzionale alla Sapienza di Roma. Secondo il costituzionalista, intervistato da Repubblica, “il Tar può anche decidere tempestivamente, ma le liste concorrenti avrebbero tutto l'interesse a ricorrere al Consiglio di Stato. Questo comporterebbe quasi certamente lo slittamento delle elezioni, per la riapertura dei tempi della campagna elettorale”.Nicola Zanon, ordinario di Diritto costituzionale alla Statale di Milano, ricorda in un'intervista al Corriere della Sera che “ci sono dei precedenti in cui il Consiglio di Stato ha detto che il bollo tondo non è indispensabile se, dalla sottoscrizione dell'autenticatore, si può risalire alla sua identità e alla sua qualità di pubblico ufficiale. La giurisprudenza del consiglio di Stato – spiega – distingue imperfezioni che non sono invalidanti e requisiti formali indispensabili. Si giocherà su questo il giudizio del Tar”. Per Zanon “é chiaro che la politica dovrà fare un esame di coscienza per tanta leggerezza dimostrata. Tuttavia, in Lombardia le elezioni senza Formigoni sarebbero elezioni dimezzate. Immagino che non finisca così, anche perché in passato si è fatto ricorso a soluzioni normative per cose meno gravi”.

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