Site icon archivio di politicamentecorretto.com

La Cgil sullo scandalo-riciclaggio

Fasweb, Telecom e il conflitto d'interessi

“Le vicende Fastweb e Telecom sono inquietanti. Sul futuro delle telecomunicazioni in Italia pesa il conflitto d’interessi del presidente del consiglio”

“E’ inquietante vivere in un paese dove vengono alla luce interessi così perversi che, forse per la prima volta, vedono collegati tra loro il sistema delle imprese, la malavita organizzata, la politica”. Lo ha detto questa mattina ai microfoni di RadioArticolo1 Fabrizio Solari, segretario confederale della Cgil, a proposito delle vicende che si stanno sviluppando intorno ai casi Fastweb e Telecom.
“C’è un clima di grande incertezza. Ci auguriamo che, se dovessero essere prese decisioni su eventuali commissariamenti, non pregiudichino l’attività lavorativa, un bene che va tutelato”, ha proseguito Solari. “Ci sono effetti pratici della vicenda che ci preoccupano: oggi era previsto il Cda Telecom che doveva varare il piano triennale. Domani si sarebbe dovuto svolgere l’incontro con le parti sociali sul piano industriale. E’ stato annullato tutto. I fatti di questi giorni sono destinati ad avere ripercussioni”.
“Telecom patisce problemi irrisolti che partono da lontano e oggi è in una situazione di stallo – ha detto il segretario confederale Cgil – E’ vittima di una sottocapitalizzazione che le impedisce di fare investimenti, dovuta all’alto indebitamento che l’azienda ha ereditato dai tempi della privatizzazione. E poi le pesa l’instabilità della cabina di comando. Per questo, anche se fosse stato presentato, il piano industriale si sarebbe fermato, molto probabilmente, all’esigenza di contenere i costi senza nessun piano strategico”.
“Sulle sue strategie future pesa il problema, tuttora irrisolto, del conflitto di interessi del presidente del Consiglio – ha proseguito Solari – In futuro ci sarà uno sviluppo delle reti e della banda larga destinato ad avere un forte impatto anche sulla televisioni. Molto probabilmente l’interattività non passerà per il digitale terrestre, tecnologia obsoleta, ma sulla fibra ottica. La rete italiana è in mano a Telecom e immaginare un accordo più stringente con altre aziende, come Telefonica, significherebbe oggi perderne il controllo. E’ evidente che chi ha un interesse in campo radiotelevisivo punta a detenere il controllo totale della rete, proprio attraverso Telecom. Questo è uno degli elementi che comportano imbarazzo e indecisione a prendere un orientamento definitivo”.
“Questi problemi hanno bisogno di soluzioni – ha concluso Solari – la vicenda Telecom coinvolge, di fatto, i principali player del settore, blocca il futuro dell’azienda e alcune scelte strategiche per lo sviluppo dell’intero Paese. Anche sulla vicenda Telecom, così sulla crisi più in generale, pesa la congenita incapacità del governo di avere una politica economica quindi di fare le scelte che riguardano il futuro, di orientare gli investimenti privati, di disegnare uno scenario in cui ogni soggetto possa trovare le collocazioni per lo sviluppo”.

Exit mobile version