Da Abruzzo 24 ore tv
Il parlamentare Giovanni Lolli, domenica scorsa a Piazza Palazzo aveva promesso davanti a centinaia di aquilani, di presentare entro pochissimi giorni, una proposta di legge per semplificare le procedure di smaltimento degli oltre 5 milioni di tonnellate di macerie che ancora permangono nei centri storici dei comuni terremotati. Gli abbiamo chiesto a che punto ci troviamo. Lui ci ha risposto: ''Ci sto lavorando, llustrerò la proposta di legge ai cittadini domenica prossima in occasione della manifestazione''. Molto bene, attenderemo con compostezza e dignità.
Altre domande sono invece destinate a rimanere senza risposta:
Perché non ci si è pensato prima a cambiare la legge?
Non lo sapevano i nostri strapagati decisori politici, a cominciare dal mega-commissario galattico Guido Bertolaso, che le norme europee, parificando le macerie ai rifiuti soldi urbani e imponendo il pre-trattamento, avrebbero reso impossibile una veloce rimozione e smaltimento delle macerie nel cratere sismico?
Perchè si è costruita una nuva città in deroga un pò a tutto, comprese molte norme europee, mentre ciò non è stato possibile per lo smaltimento delle macerie?
Non erano coscienti che i ritardi della rimozione macerie avrebbe determinato il drammatico slittamento del rientro nelle case B e C, i cui proprietari sono esclusi dal Progetto CASE e dal progetto MAP?
La rimozione delle macerie, a differenza del Progetto CASE, perché non è stata sentita come l'emergenza delle emergenze?
Perché delle macerie ne sono occupati i Comuni, senza mezzi e capacità, e non la Protezione Civile?
Scaricabarile di un problema mediaticamente poco allettante e di difficile soluzione, o c'entra qualcosa la volontà di gestire direttamente da parte degli enti locali, costi quel che costi, ai cittadini e agli sfollati, un business gigantesco, come il caso Ex-Teges, ora oggetto di indagini giudiziarie, sembrerebbe suggerire?
Da Abruzzo 24 ore tv
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Intervista-a-Lolli-sullo-smaltimento-macerie/15197.htm
