Comune di Roma e privatizzazione Acea

Il vicepresidente dell'Italia dei Diritti: “Il Campidoglio non può decidere da solo. È necessario coinvolgere tutti gli organi competenti con la massima trasparenza”

Roma, 21 febbraio 2010 – “L'Acea è una società storica, da anni quotata in borsa. Ciò implica che, senza entrare nel merito del discorso sulla privatizzazione, il Comune assicuri la massima trasparenza nella vendita delle azioni, rispettando al tempo stesso le esigenze dei cittadini che usufruiscono dei servizi offerti”. A dirlo è Roberto Soldà, vicepresidente dell'Italia dei Diritti, condividendo le recenti dichiarazioni di Emma Bonino in merito alla questione della privatizzazione dell'Acea da parte del Comune di Roma. La candidata per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio ha infatti spiegato che il Campidoglio non può decidere autonomamente, poiché esiste un problema di competenze che, per quanto riguarda l'acqua e i rifiuti, coinvolge rispettivamente la Provincia e la Regione. Inoltre , la Bonino ha avanzato l'idea di creare una “authority” volta a garantire un servizio di monitoraggio per la gestione economica dell'azienda capitolina.
Quanto alla vicenda delle competenze istituzionali in materia, il numero due del movimento che ha in Antonello De Pierro il suo leader sottolinea: “La situazione dell'Acea richiede necessariamente un discorso di coerenza, in modo tale da coinvolgere tutti gli organi competenti nella maniera più cristallina possibile, specie se dietro questi giochi finanziari a 'scatole cinesi' ci sono comunque i soldi dei pubblici contribuenti”.

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