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Festeggiamenti con effetti speciali per l’anniversario di Mani pulite

di Gianni Barbacetto, da societacivile.it

Sono cominciati i festeggiamenti per il 18esimo anniversario di Mani pulite, che cade il 17 febbraio, mercoledì prossimo. Per celebrarlo degnamente, Milano non ha badato a spese e non ha risparmiato gli effetti speciali. Ha ricreato il clima con l'arresto in flagranza, davanti alla libreria Hoepli, a un passo da Palazzo Marino, di Camillo Milko Pennisi, consigliere comunale di Forza Italia, presidente della Commissione urbanistica. Milko per far passare una licenza edilizia alla Bovisa aveva chiesto 5 mila euro al costruttore Mario Basso. Questo paga, ma filma la consegna dei soldi, cacciati dentro un pacchetto di Marlboro. Poi Pennisi pretende altri 5 mila euro. Questa volta Basso si scoccia e lo denuncia. Lo beccano con i soldi addosso.

Festeggerà il compleanno di mani pulite in galera, come l'assessore regionale Pier Gianni Prosperini, quello del “ciapa camel, barcheta, e va a ca tua!” rivolto ai negri e simpaticamente ripetuto in tv, a spese della Regione, cioè nostre. Festeggerà a casa, invece, a Broni, Rosanna Gariboldi, lady Abelli, che è appena uscita di cella, restituendo più di un milione di euro che erano finiti non si sa come nel conto di Montecarlo suo e del marito, Giancarlo Abelli detto il Faraone, braccio destro di Formigoni. Erano soldi gentilmente forniti da Giuseppe Grosi, il re delle bonifiche, che festeggerà agli arresti domiciliari. Festeggerà a casa sua, a Desio, anche l'assessore regionale Massimo Ponzoni, in affari immobiliari con i coniugi Abelli.

In galera invece la combriccola degli amici di Guido Bertolaso, funzionari della Protezione civile e imprenditori a cui sono stati affidati i lavori del G8. Gioivano in diretta per il terremoto in Abruzzo, una grande occasione per far soldi. Lo abbiamo capito dalle intercettazioni telefoniche, che infatti Berlusconi vuole cancellare. Intercettata, l'allegra banda di farabutti si definiva: “combriccola”, “cricca di banditi”, “gente che ruba tutto il rubabile”, “persone da carcerare”, protagonisti di un “sistema gelatinoso”: se le cantano tra di loro, nelle intercettazioni telefoniche, i collaboratori di Bertolaso e gli amici a cui vengono affidati gli appalti, i Balducci, i Calvi, gli Anemone… Guido Bertolaso, personaggio della settimana, è il supercommissario della Protezione civile, l'uomo della Provvidenza, una specie di santo che Berlusconi esibiva quando c'era un problema da risolvere. Adesso abbiamo capito come li risolveva, i problemi.

Poi ci sono le ragazze. Come in ogni fine regime, come in ogni crepuscolo dell'impero, ormai non c'è tangente in denaro che non venga accompagnata da una tangente in corpi di donna. Francesca, Monica, Regina… Le “feste megagalattiche” al Salaria sport village, con non una, non due, ma tre ragazze pronte a rilassare Bertolaso, “l'uomo del fare”; con il cugino dell'imprenditore Anemone che passa alla fine a bonificare la scena dopo l'incontro con Monica, portando via la bottiglia di champagne e i preservativi. Berlusconi difende il suo santo portatile, il Bertolaso compagno di affari e di festini. Dice che Francesca è una massaggiatrice seria, niente sesso, è di mezza età: infatti è coetanea di Patrizia D'Addario. Ma qui viene il bello: chi se ne frega se c'era sesso o no, fosse pure la fisioterapista, il dentista, l'urologo o qualunque altra cosa, qualcuno ci spiega perché a pagare dev'essere l'imprenditore a cui ha affidato gli appalti? Qualunque cosa sia, è una mazzetta, una mazzetta in natura. E poi – e questa è la vera domanda – qualcuno ci spiega che cosa c'entrano con la Protezione civile e con le emergenze eventi programmati da anni, come il G8 o i Mondiali di nuoto? Perché i lavori devono essere affidati in segreto, senza gara, senza regole, senza controlli?

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