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Dall’Aquila in letargo virtuale

Con l’arrivo dell’inverno non potevo continuare a stare in tenda all’Aquila e sono tornata a casa dei miei genitori, che hanno oltre 80 anni e adesso che mia sorella si è dovuta trasferire fuori dal paese hanno bisogno di me che li assista. I miei vivono in un paesino sulle montagne a 36 Km dall’Aq dove non c’è l’adsl e non c’è campo neanche con tim. Per connettermi devo farmi 70 km al giorno con una macchina scassatissima che mi molla alla prima pozzanghera e sono circa 2 mesi che nevica o piove a dirotto. Arrivata in città mi devo piazzare col portatile in un bar che offre l’alimentazione elettrica e devo consumare se no mi sbattono fuori. In ogni caso dalle 12 alle 15 e poi la sera, i tavoli devono essere liberi per gli operai del progetto c.a.s.e., insomma, quello della connettività, e di uno spazio mio è il problema principale.
Spero di uscire a primavera da questo “letargo” virtuale e allora ne riparleremo
ti voglio un gran bene
luigia

Questa lettera , mi è giunta poco ore fa, come a giugno del 2009 ” una donna che racconta, la si trova sempre, spesso è Luigia dall’Abruzzo, per una rete di soccorso popolare,che scrive: “…La militarizzazione è sempre più imponente, posti di blocco ovunque. Terreni prima coltivati a grano sono stati espropriati per ampliare l’aeroporto, per costruire una superstrada in funzione del G8, per costruire una trentina di case destinate ad alloggiare le delegazioni del G8 (per l’occasione Berlusconi ha stipulato commesse con i migliori mobilieri italiani: “solo mobili di pregio per gli 8 grandi!”) Per questo maledetto G8 spenderanno più di 400 milioni di euro. Per i terremotati invece niente, gli tolgono caffè e alcolici per evitare che si innervosiscano e li finiscono di intontire con le messe. Ma si sa, anche gli sfollati sono fatti di carne e l’occhio vuole la sua parte, così dopo i clown, gli spettacoli folkloristici e gli strizzacervelli hanno fatto un’altra bella pensata per “allietare” la loro prigionia: il concorso di bellezza “Miss tendopoli Abruzzo”.
Il 7 luglio Luigia, aquilana in trappola per il G8, la introducevo dicendo che Il tempo che soqquadra tutto, ci porta a buttare nel cestino. Quale amara contraddizione se una volta si conservavano, dentro allo stesso, le cose più delicate e preziose, come la vita. Fate come meglio credete, io tento e non sono davvero sola. Neanche Luigia lo è e chi vive con lei queste vergognose Giornate che calano dall’Alto.
Ne raccontò tante di cose Luigia, trascrivo solo alcune parole che usò, in sequenza: Batterie di missili, caccia F16, cecchini sui tetti, elicotteri assordanti e molesti, Predator, Militari, polizia, digos, delegazioni, sui tetti,ordinanza di interdizione per le greggi di animali, cani randagi sopravvissuti al terremoto, lager di Bazzano, tendopoli,sfollati di piazza d’armi, tende, agenti americane in borghese, sindaco Cialente, G8,Lamenti, paura e rabbia, ingiustizia, controlli,crisi sismica, la Protezione civile sa quello che deve fare,duo Berlusconi-Bertolaso,500milioni per la sicurezza,1.500 bare, esiliati, 8 grandi sciacalli, rassegnazione..”
E si mandò in Rete Ricostruzione e vita nelle tendopoli,alcune considerazioni sulla ricostruzione e sulla vita nelle tendopoli, attraverso le interviste ad alcuni degli aquilani impegnati nei comitati nati dopo il terremoto.
Dall’Epicentro del Potere all’Epicentro del Terremoto, aiuti e G8 , si arrivò a ottobre del 2009 .Ci chiedevamo “retoricamente” Ma che freddo fa in Abruzzo? E’ Umanitaria Emergenza , rispondevano i 4.000 sfollati.
E ci torneremo al 6 aprile, e non ci faremo 4 risate, come altri hanno fatto, quel giorno, ridendo al telefono del terremoto.

Le conclusioni, sono uguali a come le scrissi: Molte, moltissime donne sono nate prima e durante e dopo la colonizzazione, e l’hanno raccontata. Ho iniziato da un po’ ad ascoltarle, sono quelle brutte sporche e cattive e sopratutto invisibili, o meglio , poco gradevoli in Tv e ai concorsi,non vi partecipano, sia pure ad una giuria.
Oggi 19 febbraio 2010, fatemi sapere chi vince al Festival, chi vince le elezioni, chi vince…nonostante tutto è Pasqua, diremo, rimarranno le immagini del regista Ozpetek e la canzone di Alessandra Cora.Ti voglio un gran bene anche io Luigia


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Doriana Goracci

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