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ACCERTAMENTI MEDICI PER BONELLI, AL 22/MO GIORNO DIGIUNO

TV: ACCERTAMENTI MEDICI PER BONELLI, AL 22/MO GIORNO DIGIUNO
SCIOPERO DELLA FAME CONTRO ASSENZA TEMATICHE AMBIENTALI (ANSA) – ROMA, 17 FEB – Accertamenti medici in una struttura ospedaliera sono stati chiesti
per il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, giunto al 22/mo giorno di digiuno.
Bonelli ha cominciato lo sciopero della fame per denunciare l'assenza delle tematiche ambientali dai programmi di approfondimento politico in tv.
Durante un controllo medico, sono stati riscontrati a Bonelli valori alterati di pressione arteriosa, di ritmo e frequenza cardiaca, dolori renali e
uno stato di disidratazione con dimagrimento di 8 Kg. Per questa ragione il medico ha prescritto al presidente del Sole che ride di sottoporsi ad una
visita medica approfondita per maggiori indagini sulle sue condizioni di salute.(ANSA).
17-FEB-10 15:35

FRANE. BONELLI: PONTE MESSINA IMMORALE, INSULTA ITALIA CHE FRANA
SUBITO PIANO DA 5 MILIARDI PER MESSA IN SICUREZZA TERRITORIO
(DIRE) Roma, 17 feb. – “E' immorale che mentre l'Italia continua a franare il governo non abbia ritenuto opportuno individuare come obiettivo
prioritario la messa in sicurezza del territorio.
Scusate se insisto ma il ponte sullo stretto di Messina e' un insulto di fronte all'Italia che frana”. Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo
Bonelli. “Un'opera cosi' inutile e dannosa realizzata in un'area cosi' delicata dal punto di vista idrogeologico- argomenta- sottrae risorse allo
Stato e alla collettivita' per realizzare le opere utili al paese”.
Bonelli chiede di “spostare le risorse che serviranno per realizzare il ponte sullo Stretto, 8 miliardi di euro, alla prevenzione del dissesto
idrogeologico, del rischio sismico e per finanziare il trasporto pubblico nelle citta' che affogano nello smog”. Percio', “chiedo al governo di
portare in Parlamento un piano per difesa del suolo di almeno 5 miliardi di euro- dice il leader dei Verdi- anche con queste opere si produce
occupazione, i danni causati dalle frane, alluvioni sono maggiori di quanto lo stato ha investito sino ad oggi nella difesa del territorio massacrato
dalla cementificazione”.
Da oggi infine i Verdi lanciano una petizione on line “per dire 'No al Ponte' e chiedere che le risorse siano utilizzate per la prevenzione del
rischio idrogeologico, sismico e nella lotta allo smog”, conclude Bonelli.

16:16 17-02-10

APC-INCHIESTA G8/ BONELLI: BERTOLASO LASCI STARE GLI ALLUVIONATI
Su Protezione civile si è aperto buco nero che va spiegato
Roma, 17 feb. (Apcom) – “Il dolore delle persone va rispettato sempre e in uno Stato di Diritto, quale dovrebbe essere quello italiano, non si
dovrebbe mai puntare il dito su una persona se non a sentenza emessa, vale per Bertolaso vale per tutti.
Inviterei Bertolaso a non fare paragoni impropri rispetto al suo dolore”. Lo dice il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli dopo le parole del
capo della Protezione civile indagato per corruzione.

“Lasci stare l'alluvionato che ha perso parenti e amici grazie anche alla negligenza dello stato – insiste Bonelli -. Ho sinceramente profondo
rispetto del dolore di Bertolaso ma evitiamo certi paragoni che sono fuori luogo e poco rispettosi di chi ha perso la casa e famiglia dalle alluvioni
e dalle frane”.

Il presidente dei Verdi ritiene che “la protezione civile sia una grande risorsa per il paese ma non si può constatare, e questo dovrebbe ammetterlo
per primo Bertolaso, che nel corso degli anni si è trasformata in una struttura che si è occupata di tutto da eventi religiosi a quelli sportivi con
appalti realizzati in assenza di evidenza pubblica. Questo è il grande buco nero che va spiegato agli italiani”.

171659 feb 10

NUCLEARE: BONELLI (VERDI), DECISIONE OBAMA DIMOSTRA CHE SERVONO SOLDI PUBBLICI
COMUNICATO STAMPA

NUCLEARE: BONELLI (VERDI), DECISIONE OBAMA DIMOSTRA CHE SERVONO SOLDI
PUBBLICI
SE SCAJOLA E' COSI' CONVINTO DICA A CITTADINI SITI PRIMA REGIONALI
NUCLEARE FARA' CRESCERE BOLLETTE ITALIANI DEL 15%

“La decisione del presidente statunitense Barack Obama di finanziare con 8,3
miliardi di dollari due reattori nucleari dimostra che il nucleare è
talmente costoso che è impensabile realizzarlo senza soldi pubblici”. Lo
dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Il
fatto che la patria del mercato abbia deciso di stanziare un finanziamento
pubblico per i primi due reattori da costruire negli Usa dopo trent'anni
dimostra come il nucleare sia fuori mercato senza l'intervento dello stato”.

“Il governo per l'affare nucleare ha deciso di mettere le mani nelle tasche
dei cittadini – aggiunge il leader verde -. Questa operazione del ministro
Scajola porterà ad un aumento del 15% delle bollette in cui già sono
presenti costi per 400 milioni di euro per lo smaltimento delle scorie delle
centrali dismesse dopo il referendum dell'87″.

“Sfidiamo il ministro Scajola a dire ai cittadini dove intendono costruire
le centrali nucleari prima delle elezioni regionali – ha concluso Bonelli -.
Se così non fosse saremmo di fronte ad una vera e propria truffa ai danni
degli italiani sulle cui spalle finiranno tutti i costi sociali, ambientali
ed economici di questa scelta folle”.

ENERGIA, DL SALVA ALCOA, LEGAMBIENTE: AGGIRA DIRETTIVA RIDUZIONE GAS SERRA
(9Colonne) Roma, 17 feb – “Un vero e proprio schiaffo al Protocollo di Kyoto nel giorno del suo anniversario”. E' il commento di Legambiente
sull'emendamento al cosiddetto decreto “salva Alcoa”, presentato ieri in Commissione industria al Senato, che prova ad aggirare le norme europee per
la riduzione dei gas a effetto serra. “Una vergogna – dichiara Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente -, un regalo confezionato dal
governo che non va certamente incontro alle esigenze del sistema delle imprese italiane, ma che ha come obiettivo di spalancare le porte alla
costruzione di nuovi impianti iper inquinanti. Prime fra tutti le centrali termoelettriche a carbone, il combustibile in assoluto più dannoso per il
clima”. La norma proposta prevede, infatti, un rimborso per tutti gli impianti industriali cosiddetti nuovi entranti che, secondo quanto previsto
dalla direttiva europea Ets(Europea trading system) devono pagare per la CO2 emessa in eccesso. La direttiva europea era stata approvata per far
pagare alle industrie i costi dell'inquinamento prodotto con l'obiettivo di ridurre le emissioni che causano i cambiamenti climatici e creano impatti
devastanti per l'ambiente e per centinaia di milioni di persone. Legambiente ricorda che nel 2010 è prevista l'entrata in funzione di un nuovo
gruppo alla centrale a carbone di Civitavecchia, che da sola produrrà oltre 10 milioni di tonnellate all'anno di CO2, pari alle emissioni di un Paese
come l'Estonia, e altre centrali a carbone sono state approvate e potrebbero entrare in funzione nei prossimi anni. In pratica questo nuovo enorme
aumento delle emissioni dovuto a queste centrali è alla base di un provvedimento che invece viene presentato come un tentativo di aiutare le imprese
italiane rispetto ai limiti imposti da Bruxelles. “Se l'emendamento passasse – prosegue Zanchini – sarebbero i cittadini a pagare in bolletta per
l'inquinamento prodotto dalle centrali più inquinanti per il clima. Proprio il contrario di quanto stabilisce l'Unione Europea, che invece vuole
creare un sistema che spinge l'innovazione e le centrali più efficienti con un sistema di tasse sul carbone e sul mercato”.
Complessivamente, quindi, i cittadini italiani rischiano di dover sborsare oltre 800 milioni di euro per tutti gli impianti che entreranno in funzione
da qui al 2012. “Una follia – conclude Zanchini – soprattutto perché andrebbe solo nell'interesse di chi guadagna di più e più inquina: le centrali
a carbone. Siamo pronti a impugnare la norma di fronte all'Unione Europea per violazione delle norme sugli aiuti di Stato e della direttiva Ets”.
171732 FEB 10

CLIMA: NOAA, GENNAIO 2010 IL QUARTO PIU' CALDO DAL 1880
(ANSA) – ROMA, 17 FEB – La temperatura globale combinata, tra oceani e terre emerse, nel gennaio 2010 e' stata di 0,6 gradi al di sopra della
temperatura media di 12 gradi dello stesso periodo nel 20mo secolo. Il trascorso gennaio e' stato il quarto piu' caldo registrato dal 1880. Lo rende
noto il Noaa, il centro dati statunitense sul clima.
Secondo le mappe del Noaa, in gennaio, temperature al di sopra della media sono state registrate in terra in molte aree del globo, con le maggiori
anomalie nelle parti piu' settentrionali dell'emisfero nord, e in particolar modo in Canada e nella Russia settentrionale.
Sempre secondo il Noaa ci sono state al contempo delle aree mediamente piu' fredde del solito, specificatamente nell'Alaska occidentale, nel nord
dell'Australia e nella gran parte di Europa e Russia. (ANSA).
17-FEB-10 16:10

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